Landini (CGIL): “Per far tornare i conti ci sono due strade, o tagli la spesa o aumenti le entrate. Loro hanno deciso per la prima”

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In un’intervista a La Stampa, Maurizio Landini, segretario generale della Cgil, ha espresso forte preoccupazione per le politiche economiche del governo, accusandolo di imporre un regime di austerità che colpisce sempre le stesse categorie.

Landini ha criticato il Piano strutturale di bilancio, che prevede tagli alla spesa pubblica per i prossimi sette anni, e ha sottolineato come questi tagli vadano a incidere negativamente su settori cruciali come sanità, scuola e pensioni, dove invece sarebbero necessari investimenti e assunzioni.

“Per far tornare i conti ci sono due strade: o tagli la spesa o aumenti le entrate. E loro hanno deciso di tagliare la spesa, che vuol dire tagliare la sanità, la scuola, i salari e il sistema delle pensioni”, ha dichiarato Landini, sottolineando l’ingiustizia di un sistema fiscale che non rispetta il principio di progressività e che favorisce condoni e marchette elettorali a scapito della giustizia sociale.

Il segretario della Cgil ha ribadito la necessità di una vera riforma fiscale che contrasti l’evasione e tassi in modo equo profitti, rendite finanziarie e immobili. Landini ha inoltre criticato la conferma del taglio del cuneo contributivo, definendola una misura insufficiente per aumentare i salari e contrastare l’inflazione. Parlando di lavoro, ha condannato il “collegato lavoro” che, a suo dire, liberalizza precarietà e contratti a termine, indebolendo il sistema produttivo italiano.

Infine, Landini ha espresso la sua contrarietà al decreto sicurezza, definendolo un attacco alla libertà di espressione e di manifestazione, e ha ribadito la sua opposizione all’autonomia differenziata. Il leader sindacale ha annunciato una serie di iniziative e scioperi di categoria per il mese di ottobre, aprendo alla possibilità di un nuovo sciopero generale se non ci saranno risposte adeguate da parte del governo e delle imprese.

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