Landini (CGIL) critica la manovra del governo Meloni: “Decisioni prese senza confronto, mai visto prima”
Il segretario generale della CGIL, Maurizio Landini, ha espresso forti critiche alla gestione della legge di Bilancio da parte del governo Meloni.
Intervenuto a Radio Anch’io su Rai Radio 1, Landini ha sottolineato l’assenza di un confronto preventivo con le parti sociali, una prassi consolidata nei precedenti governi.
“È la prima volta che un governo manda al Parlamento una legge di Bilancio già fatta e poi incontra le parti sociali”, ha dichiarato il leader sindacale.
“Hanno già deciso tutto, questa cosa non era mai successa. Solitamente, il governo discuteva con le parti sociali verificando i margini di intervento, riconoscendone il ruolo”.
Landini ha poi contestato le affermazioni della presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, riguardo all’aumento dei fondi destinati alla sanità, definendole “balle”.
Il segretario ha ironizzato sulle dichiarazioni della premier, affermando che “neanche a lei tornavano i conti con la calcolatrice”.
Infine, ha replicato alle critiche apparse sul quotidiano “Il Giornale” in merito al suo stipendio, spiegando che la CGIL ha adeguato gli stipendi di tutti i suoi dipendenti all’inflazione, dopo anni di blocco.
“Non possiamo chiedere a tutti di adeguare gli stipendi e non farlo noi”, ha ribadito Landini, ricordando che i fondi del sindacato provengono dalle quote associative dei lavoratori e da finanziamenti pubblici per servizi riconosciuti dallo Stato. “Le nostre buste paga e i nostri bilanci sono pubblicati”, ha concluso.