L’allenatore di calcio Pep Guardiola si rivolge agli studenti italiani: “Il talento non si sviluppa su Instagram. Senza ore di sacrificio non c’è talento che tenga, ma se c’è passione non c’è sacrificio”
Pep Guardiola, l’acclamato allenatore del Manchester City, ha trascorso una giornata a Cuneo. Non solo per la sua dichiarata passione per l’Italia e la sua cultura, ma per partecipare a un evento significativo rivolto agli studenti locali.
L’iniziativa, promossa dalla Fondazione Crc e dalla Fondazione Vialli e Mauro, ha visto Guardiola condividere il palco con Massimo Mauro, colui che lo ha invitato, nel contesto del ciclo “Dialoghi sul talento”. Presentandosi di fronte a 3.500 studenti delle scuole superiori locali, Guardiola ha mostrato un’umiltà genuina, mettendo in luce la sua natura riservata e l’importanza della realizzazione personale al di fuori dei riflettori dei social media.
Guardiola non ha esitato a esprimere la sua ammirazione per colleghi come De Zerbi e Bielsa, evidenziando l’importanza della fase offensiva nel calcio e l’impegno nella realizzazione personale.
L’allenatore ha esortato i giovani a vivere la vita al di fuori delle stanze virtuali dei social media. Guardiola ha sottolineato che il talento non si sviluppa su Instagram, ma attraverso l’impegno e la pratica costante nel mondo reale. L’allenatore spagnolo ha incoraggiato i giovani a perseguire le loro passioni con dedizione, sottolineando che l’ossessione è semplicemente una conseguenza della passione.
Guardiola ha anche discusso l’importanza dell’autocoscienza e di come la percezione di sé dovrebbe guidare l’individuo piuttosto che l’opinione pubblica. Il tecnico ha illustrato come i giocatori possano essere influenzati dalle critiche o dai complimenti online, perdendo di vista la loro personale valutazione e crescita.