“L’albero delle parole nuove”: un’UDA per insegnare il vocabolario e per utilizzarlo. Rivolto a studenti terza Primaria
Si chiede Pohl qualcosa che, credo, ciascuno di noi abbia pensato, anche solo per scherzare, almeno una volta nella vita. Dice: “Non sarebbe bello se potessimo acquistare tutte le parole che dovevamo conoscere al mercato?” Nella vita reale, “possedere”, interiorizzare, introiettare le parole è, invece, purtroppo, un’impresa molto più complicata che andare al banco del supermercato o del panificio e acquistare un chilogrammo di pane. La ricerca di Pohl mostra che abbiamo bisogno di incontrare una parola circa 12 volte o più prima di conoscerla abbastanza bene (McKeown, Beck, Omanson e Pople, 1985). “Quando gli studenti hanno avuto abbastanza incontri con una parola, inizieranno a usarla nella scrittura e nel discorso. Quella parola diventa quindi una parte della loro banca del vocabolario personale”.
Lo sviluppo del linguaggio
Lo sviluppo del linguaggio orale segue una sequenza regolare che procede dalle singole parole alle frasi sempre più complesse. I nostri alunni piccoli imparano ad ascoltare e a parlare molto prima dell’imparare a leggere e, naturalmente, a scrivere. La stessa sequenza dovrebbe essere seguita nell’insegnamento in classe.
Il vocabolario è un forte indicatore del successo
Il vocabolario è un forte indicatore del successo nella lettura. Sappiamo che la dimensione del vocabolario di un bambino è il miglior predittore di successo nei test futuri. I bambini con un vocabolario scadente a cinque anni hanno quattro volte più probabilità di avere difficoltà a leggere in età adulta. Sappiamo anche che una buona comprensione di un’ampia gamma di vocaboli supporta il successo nell’intero sistema educativo e formativo nazionale. Pertanto, agli alunni viene regolarmente insegnato un nuovo vocabolario in tutte le aree del curriculum.
Lo sviluppo del vocabolario avviene in due modi
Lo sviluppo del vocabolario avviene in due modi:
- Attraverso l’istruzione indiretta; utilizzando ricche esperienze di lettura per far crescere il vocabolario in modo “naturale”. Prestare attenzione al contesto per elaborare il significato e utilizzare le conoscenze di base. Dunque, anche attraverso l’utilizzo del classico “vocabolario”;
- Attraverso istruzioni ‘robuste’ dirette. Una buona istruzione del vocabolario implica: 1. Decisioni su quali parole insegnare; 2. Decisioni e competenze su come insegnare queste parole
L’apprendimento del vocabolario attraverso l’uso della tecnologia digitale
L’apprendimento del vocabolario avviene in modo divertente e attivo attraverso il percorso di studi e attraverso idee innovative come l’uso della tecnologia digitale utilizzata ad esempio con le tante novità proposte dalle case editrici. Ad esempio, attraverso particolarità della versione digitale:
- presenza di tutte le voci contenute nella versione cartacea, complete di audio
- ricerca semplice per lemma (con auto completamento) e per forme flesse
- possibilità di creare liste di lemmi “preferiti”
- funzione “cronologia” per recuperare le parole cercate
- ricerca per categorie grammaticali e ambiti semantici
- coniugazione completa di tutti i verbi
- attività e giochi interattivi
- famiglie di parole
- schede didattiche in pdf stampabili e pronte all’uso disponibile come sito web e come applicazione
per tablet e smartphone iOS e Android.
L’essenza del materiale letto deve essere interessante e comprensibile
“Insegnare una parola alla volta fuori contesto è il modo peggiore di insegnare il vocabolario, con una rapida dimenticanza quasi garantita”, afferma Frank Smith (1998). Secondo Smith, le persone assimilano nuove parole del vocabolario dal contesto la prima volta che le leggono, “a condizione che l’essenza del materiale letto sia interessante e comprensibile. Entro altri cinque incontri, la parola e il suo significato convenzionale sono di solito saldamente stabiliti nella mente del lettore”.
Gli insegnanti pianificano l’istruzione diretta per le parole
Sono gli insegnanti che selezionano attentamente il vocabolario che vogliono insegnare direttamente. Gli insegnanti pianificano l’istruzione diretta delle parole specie quelle che possono avere un forte impatto sul funzionamento verbale ed essere applicate a una serie di situazioni diverse.
I nuovi vocabolari
L’Istituto di Linguistica Computazionale “Antonio Zampolli” del CNR di Pisa, ha, da poco, certificato alcune definizioni adatte a bambini e bambine tra gli 8 e i 12 anni contenute nel rinnovato vocabolario Devoto-Oli Junior: un testo completo, accessibile e innovativo, con un ricco lemmario aggiornato con l’inserimento di voci tratte dai manuali scolastici e dal mondo digitale. Uno strumento essenziale per insegnare a parlare, scrivere, esprimersi, utilizzando un lessico adeguato al contesto. Ma anche un compagno, vivace e colorato, per imparare divertendosi, a cominciare dalla nuova veste grafica, con tanti stickers ed emoticon per una personalizzazione ludica del vocabolario.
L’UDA “L’albero delle parole nuove”
Realizzazione dell’albero delle parole nuove è certamente un modo originale e importante per assegnare a ciascuna delle foglie le parole che gli alunni man mano cercheranno sul dizionario e memorizzeranno per arricchire il lessico. L’importante UDA è stata realizzata dai docenti Ciapanna Carmelina, Di Bartolomeo Liana, Fratangelo Annamaria, Petrucci Eugenia, Russo Giovanna, Straccialano Monica dell’istituto Comprensivo Statale di Scuola dell’Infanzia, Primaria e Secondaria di I° Grado “G. Barone” di Baranello (CB) guidato dal dirigente scolastico Prof.ssa Agnese Di Blasio.
Le parole possono essere i semi con cui coltivare il rispetto e il dialogo
Ciascuno dei docenti si avvicina e fa avvicinare i propri alunni al vocabolario con la consapevolezza che le parole possono essere i semi con cui coltivare il rispetto e il dialogo. I vocabolari dovrebbero essere rivisti, aggiornati, riadattati alla scuola che cambia e si adatta. Il nuovo Devoto-Oli Junior, per esempio, riporta numerosi lemmi rivisti in una prospettiva inclusiva e attenta alle tematiche attuali più rilevanti, quali parità di genere, ambiente e innovazione tecnologica. Sono state riscritte, ad esempio, le definizioni di donna, uomo, maestra, casalingo, per citarne solo alcune, in un’ottica di parità di genere, e sono state revisionate le definizioni e aggiornati gli esempi di molte voci “sensibili”, quali razza, nero, zingaro, per eliminare stereotipi e luoghi comuni. Il risultato è quello di un vocabolario che descrive una società più equa e aiuta bambine e bambini a rispettare la sensibilità di ogni persona.
Il vocabolario deve essere attento alla contemporaneità del linguaggio
I vocabolari che affidiamo alle nuove generazioni dovrebbero essere più attenti alla contemporaneità del linguaggio, per parlare ai più giovani con i nuovi lemmi, quali avatar, meme, youtuber, che riflettono la costante evoluzione della lingua italiana della quale proprio le giovani generazioni, complici i videogiochi, i social e le trasformazioni del web, sono i primi protagonisti. Non dovrebbero mancare, per esempio, i caratteristici Box linguistici per aiutare alunne e alunni a evitare gli errori più comuni e a scoprire la storia dell’italiano attraverso le parole, con note di approfondimento grammaticali e ortografiche o etimologiche.
La versione digitale
La versione digitale dovrebbe non solo rendere disponibile come applicazione web, il testo completo del vocabolario cartaceo, ma anche offrire modalità di utilizzo progettate e disegnate sulle esigenze e le abitudini dei più piccoli. Bisognerebbe disporre proprio di uno spazio virtuale su misura per bambine e bambini, insegnanti e genitori, ricco di giochi interattivi per aumentare le competenze lessicali di alunne e alunni, famiglie di parole e schede didattiche pronte all’uso, realizzate appositamente per gli insegnanti.