Alla docente viene rubata una borsa prima di recarsi al lavoro. L’accorato appello: “Avevo dentro documenti personali e di lavoro, permettimi di fare il mio lavoro da insegnante”
Un evento spiacevole è accaduto a Catania. Mentre accompagnava suo figlio a scuola, una docente ha scoperto con sgomento che la sua auto era stata violata e la sua borsa da lavoro rubata. Questa borsa conteneva non solo documenti personali suoi e di suo figlio, ma anche documenti importanti relativi al suo lavoro e strumenti didattici essenziali, come un tablet e cavi per la LIM.
L’episodio, accaduto di fronte un istituto scolastico, poco dopo le 7:30 del mattino, ha lasciato l’insegnante in una condizione di impotenza e rabbia. Il furto non si è limitato a un danno materiale, ma ha colpito anche l’aspetto morale, lasciando la vittima in uno stato di profonda frustrazione per la violazione della sua privacy e per l’impatto sul suo ruolo professionale e materno.
Attraverso la pagina Facebook del Lungomare Liberato, l’insegnante ha lanciato un appello al ladro. Pur consapevole che il tablet rubato è bloccato e quindi inutilizzabile, chiede al malintenzionato di tenere i soldi trovati ma di restituire il resto. L’appello si conclude con una richiesta umana e commovente: “Ritornami ciò che mi permette di fare il mio lavoro di insegnante e di mamma”.
L’evento, per quanto spiacevole, rappresenta un’opportunità per riflettere sul valore della coscienza civica e sulla responsabilità collettiva di proteggere e sostenere gli educatori. La comunità è invitata a rispondere con solidarietà e supporto, ricordando che la sicurezza e il benessere degli insegnanti sono fondamentali per la crescita e l’educazione dei nostri figli.