La vita di Giacomo Leopardi su Rai 1: una fiction in due serate (16-17 dicembre). Il regista Sergio Rubini: “Il mio Leopardi è diverso da come lo abbiamo conosciuto a scuola, non avrà la gobba”

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La Mostra del Cinema di Venezia ha ospitato l’anteprima della miniserie Rai “Leopardi – Il poeta dell’infinito”, diretta da Sergio Rubini. Il progetto segna il debutto di Rubini nella regia televisiva e promette di offrire una visione rinnovata e meno convenzionale del celebre poeta Giacomo Leopardi.

La serie sarà trasmessa in due serate, il 16 e il 17 dicembre, su Rai 1.

Durante la conferenza stampa, Rubini ha esposto la sua visione di Leopardi, distaccandosi dall’immagine tradizionale che spesso viene trasmessa nei contesti educativi. “Abbiamo scelto di non rappresentarlo con la gobba, perché più che il suo aspetto fisico, ci interessa esplorare la ricchezza del suo pensiero”, ha spiegato Rubini. La scelta simbolica mira a focalizzare l’attenzione sulle idee rivoluzionarie del poeta, piuttosto che sulla sua figura fisica.

Leonardo Maltese, che interpreta Leopardi nella serie, ha sottolineato come il poeta parli direttamente alle nuove generazioni attraverso temi come la solitudine, l’esistenzialismo e la ricerca della bellezza. “Leopardi cercava di avvicinarsi alla bellezza del mondo, ma sentiva di non riuscirci, e questo lo rendeva profondamente consapevole della sua inadeguatezza”, ha condiviso Maltese, evidenziando un legame emotivo con il poeta.

Maria Pia Ammirati, direttrice di Rai Fiction, ha enfatizzato come la serie intenda liberare Leopardi dall’etichetta di poeta pessimista per celebrare la sua vitalità e la sua capacità di interrogarsi su questioni universali. “Leopardi è il poeta del quotidiano che si confronta con l’universo, ponendosi domande che sono ancora attuali per i giovani di oggi”, ha detto Ammirati.

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