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La valutazione formativa degli apprendimenti: un esempio di regolamento e di missiva ai genitori

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La valutazione può essere considerata come un approccio formale o disciplinato per esaminare il valore di un programma basato non solo sui suoi risultati ma anche sul suo contesto, input, processi, procedure e prodotti. (Worthen & Sanders, 1987).

Una valutazione fa uso di un processo sistematico di indagine che include lo sviluppo di criteri o standard per la valutazione, la raccolta di dati rilevanti e quindi l’elaborazione di giudizi sull’oggetto della valutazione applicando quegli standard precedentemente sviluppati al fine di determinare la qualità. La valutazione viene effettuata allo scopo di raccogliere informazioni al fine di prendere decisioni razionali sugli elementi di cambiamento del programma. In questa interpretazione della valutazione, i decisori sono pienamente intenzionati a utilizzare i dati per alterare il sistema, per giudicarne il valore e, se necessario, cambiarne la direzione.

La valutazione formativa è un modo per rilevare problemi e debolezze

La valutazione può essere condotta come formativa, sommativa o entrambe. La valutazione formativa, però, è un modo per rilevare problemi e debolezze nelle componenti al fine di rivederle. Nei progetti con tempo e finanziamenti sufficienti, la valutazione formativa viene condotta prima dell’attuazione del programma finale. In pratica, molti progetti iniziano con il “miglior sforzo” e conducono una valutazione formativa con l’attuazione, correggendo debolezze ed errori man mano che il progetto si sviluppa.

Un tema pedagogico importante da spiegare ad alunni e genitori

Il tema della valutazione degli apprendimenti è uno dei temi pedagogici più importanti affrontati nei dibattiti che riguardano la didattica e, più in generale, il mondo della scuola. Per queste ragioni il dirigente scolastico prof. Vincenzo Caico, a guida dell’Istituto, molto conosciuto in Italia perché pilota autorevole di un importante istituto, fucina di sperimentazioni e revisioni di tradizionalismi ormai troppo vecchi che ingessano la scuola italiana, ha deciso di rivolgersi direttamente ai genitori con una lunga missiva.

Scrive il prof. Vincenzo Caico “Valutare vuol dire dare un giudizio di valore sulla distanza che separa una studentessa o uno studente dai suoi obiettivi di apprendimento. Ma non solo. In inglese valutazione si dice assessment, che deriva da latino “ad sedere”, ovvero sedersi accanto, il gesto che dovrebbe accomunare spesso chi insegna e chi impara”.

Perché rinunciare alla valutazione sommativa?

“Nella scuola secondaria di primo e secondo grado – scrive l’ingegnere Vincenzo Caico – quasi tutti gli istituti adottano un sistema di valutazione basato sulla misurazione delle prestazioni offerte dalle studentesse e dagli studenti in occasione di verifiche programmate che si concentrano soprattutto al termine di un ciclo di lezioni. Gli esiti di queste prove di verifica sono generalmente espressi tramite un voto numerico di sintesi, su una scala da 1 a 10. Si parla quindi di valutazione sommativa, perché questa pratica di valutazione ha principalmente lo scopo di tirare le somme alla fine di un tratto del percorso di apprendimento. Questo sistema tradizionale di valutazione in realtà non è dettato da nessuna normativa, ma rappresenta una prassi consolidata nelle scuole. Per quanto riguarda l’espressione formale della valutazione, l’unica prescrizione di legge, prevista dal D.P.R. 122/2009, è l’utilizzo dei voti numerici da 1 a 10 in sede di scrutinio intermedio e finale”.

Il dialogo educativo interrotto dalla valutazione sommativa

Si è osservato nel tempo che un sistema basato unicamente sulla valutazione sommativa di fatto non accompagna, ma interrompe il dialogo educativo, perché distingue il momento dell’insegnamento da quello della valutazione e spinge a studiare in occasione e in funzione delle verifiche – scrive nella missiva ai genitori il dirigente scolastico Vincenzo Caico.

Inoltre, con i voti numerici si tende a rappresentare in maniera generica gli esiti di processi che in realtà sono molto complessi e differenti da persona a persona.

I voti sono illusione di chiarezza e oggettività

I voti numerici, infatti, danno solo un’illusione di chiarezza e oggettività, in quanto comunicano ben poco e non tengono conto che una vera valutazione presuppone comunque un apprezzamento soggettivo da parte dell’insegnante che tenga conto di molti fattori che riguardano la singola studentessa o il singolo studente.

La sperimentazione di un nuovo modello di valutazione

Il Regolamento che proponiamo definisce i tempi e le modalità di attuazione del progetto di sperimentazione sulla valutazione formativa degli apprendimenti “Valete!” elaborato, approvato e adottato, nell’anno scolastico 2021/2022, dal Liceo Scientifico “Michelangelo Buonarroti” di Monfalcone (GO), presieduto dal dirigente scolastico Prof. Vincenzo Caico. Progetto che è in fase di attuazione nell’ambito delle classi 1ALISS (classe 1A Liceo Scientifico indirizzo Sportivo) e 1ALL (classe 1° Liceo Linguistico) dell’Istituto. Il progetto è stato elaborato nell’ambito del Gruppo di studio sulla valutazione che, nei mesi di giugno e luglio 2021, ha coinvolto circa quindici docenti dell’Istituto, i quali si sono confrontati sugli aspetti metodologici e organizzativi della valutazione degli apprendimenti ed è stato approvato dal Collegio dei docenti dell’Istituto.

La normativa di riferimento

  • D.Lgs. 16 aprile 1994, n. 297, Testo Unico delle disposizioni legislative vigenti in materia di istruzione, relative alle scuole di ogni ordine e grado;
  • D.P.R. 8 marzo 1999, n. 275, Regolamento dell’autonomia scolastica;
  • Legge 13 luglio 2015, n. 107, Riforma del sistema nazionale di istruzione e formazione e delega per il riordino delle disposizioni legislative vigenti;
  • C.C.N.L. comparto Istruzione e Ricerca 2016-2018 del 19 aprile 2018;
  • C.C.N.L. comparto Scuola 2006-2009 del 29 novembre 2007;
  • D.P.R. 22 giugno 2009, n. 122, Regolamento recante coordinamento delle norme vigenti per la valutazione degli alunni e ulteriori modalità applicative in materia, ai sensi degli articoli 2 e 3 del decreto-legge 1° settembre 2008, n. 137, convertito, con modificazioni, dalla legge 30 ottobre 2008, n. 169;
  • D.Lgs. 13 aprile 2017, n. 62, Valutazione e certificazione delle competenze nel primo ciclo ed esami di Stato.

Perché la valutazione formativa?

La valutazione formativa è, dunque, una tipologia di valutazione degli apprendimenti messa in atto dall’insegnante che si realizza attraverso un processo continuo di controllo, durante l’insegnamento, della comprensione da parte degli studenti di quanto si sta insegnando, attraverso un dialogo formativo costante fatto di stimoli e feedback continui.

La valutazione formativa consente agli insegnanti di modificare e migliorare in itinere la propria azione didattica in funzione degli obiettivi scolastici da raggiungere e agli studenti di sviluppare le proprie capacità metacognitive, la propria autonomia e un efficace metodo di studio personale.

Regolamento sperimentazione valutazione formativa

Proposta ai Genitori

Presentazione agli studenti

Presentazione ai genitori

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