La valutazione dei temi: un insegnante racconta la complessità e suggerisce l’uso delle rubriche

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Valutare un tema è un’operazione complessa, spesso avvolta da un alone di mistero per gli studenti. Gianluca Nativo, insegnante, racconta su Il Post la sua esperienza, dagli anni da studente con valutazioni poco chiare ai primi anni d’insegnamento, trascorsi senza una metodologia precisa.

Nativo ricorda una collega che lamentava il tempo eccessivo dedicato alla correzione, impiegando fino a otto ore per ogni tema. Lui, invece, era molto più veloce, suscitando la curiosità e le fantasie dei suoi studenti.

Nativo prosegue il suo racconto con un aneddoto su un corso di formazione dove, insieme alle colleghe, ha dovuto ammettere di non utilizzare rubriche di valutazione per i temi. La formatrice, sbigottita, ha spiegato l’importanza della “valutazione autentica”, che non si limita al voto finale ma considera l’intero processo di apprendimento, incoraggiando l’autovalutazione e la raccolta dei lavori in un portfolio.

La creazione di una rubrica condivisa con gli studenti, contenente indicatori e descrittori, permette sia ai docenti che agli studenti di avere chiari gli obiettivi e i criteri di valutazione, riducendo anche le possibili contestazioni da parte dei genitori.

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