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La valutazione degli alunni: un protocollo per assicurare equità e risposte adeguate ai bisogni degli alunni

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I numerosi cambiamenti del sistema valutativo di questi ultimi anni impongono, una riflessione condivisa in materia di valutazione che devono esortare tutte le istituzioni scolastiche ad armonizzare le modalità valutative specie con il nuovo quadro nazionale.

Tale riflessione non può non partire dal presupposto importantissimo che l’attimo valutativo è adeguato alla crescita dell’alunno e della persona.

Viene finalizzato alla formazione oltre che alla valutazione, a prescindere dallo strumento utilizzato e deve definirsi come sintesi di un insieme eterogeneo di misurazioni.

La valorizzazione dell’alunno

La valutazione è valutata come valorizzazione in quanto non si limita a censire lacune ed errori, ma evidenzia le risorse, le potenzialità, i progressi, aiuta l’alunno a giustificarsi, a creare un’immagine positiva e realista di sé.

La valutazione con la sua finalità primariamente formativa e con l’individuazione sia delle potenzialità che delle carenze degli alunni, concorre ai processi di autovalutazione degli alunni stessi e al miglioramento dei loro livelli di conoscenza, al loro successo formativo.

L’individuazione delle potenzialità e delle carenze di ciascun alunno

Per questi motivi si è deciso di approntare questo protocollo affinché tutti i docenti si impegnino a valutare secondo le direttive stabilite dal Collegio.

La valutazione concorre, come prevede il protocollo dell’Istituto Comprensivo Statale “Adele Zara” di Oriago di Mira (Ve) diretto con magistrale competenza dal dirigente scolastico dott.ssa Angelina Zampi, con le sue finalità anche formative e attraverso l’individuazione delle potenzialità e delle carenze di ciascun alunno, al consolidamento dei processi di autovalutazione degli alunni medesimi, relativamente al miglioramento dei livelli di conoscenza e al successo formativo, anche in coerenza con l’obiettivo dell’apprendimento permanente che si esplica nella Strategia di Lisbona nel settore dell’istruzione e della formazione adottata dalla Comunità Europea.

Le verifiche intermedie e le valutazioni periodiche e finali sul rendimento scolastico devono essere coerenti con gli obiettivi di apprendimento previsti dal Piano dell’Offerta Formativa Triennale, definito dalle istituzioni scolastiche ed indicati nella progettazione di ciascuna classe.

Definire modalità e criteri per assicurare omogeneità

Spetta al Collegio Docenti – specifica il protocollo dell’Istituto Comprensivo Statale “Adele Zara” di Oriago di Mira (Ve) – definire modalità e criteri per assicurare omogeneità, equità e trasparenza della valutazione; ai docenti spetta l’obbligo di documentare adeguatamente il percorso di apprendimento attuato da ciascun alunno. La valutazione quotidiana del lavoro dell’alunno, infatti, prevede sia l’assegnazione del voto sia l’indicazione degli aspetti da migliorare o da rinforzare.

Non a caso, la valutazione è parte integrante della progettazione, non solo come controllo degli apprendimenti, ma come verifica dell’intervento didattico al fine di operare con flessibilità sul progetto educativo. I docenti pertanto hanno nella valutazione lo strumento privilegiato che permette loro la continua e flessibile regolazione della progettazione educativo/didattica.

Modalità di valutazione degli apprendimenti

La valutazione periodica e finale degli alunni è affidata ai docenti della classe. I docenti incaricati dell’insegnamento della religione cattolica partecipano alla valutazione periodica e finale degli apprendimenti limitatamente agli alunni che si avvalgono dell’insegnamento della religione cattolica. La valutazione della religione cattolica – specifica il protocollo dell’Istituto Comprensivo Statale “Adele Zara” di Oriago di Mira (Ve) – viene espressa mediante una speciale nota da allegare al documento di valutazione riguardante l’interesse dell’alunno e il profitto con conseguente esclusione del voto in decimi. I docenti di sostegno, in quanto titolari della classe, partecipano alla valutazione di tutti gli alunni.

Cosa si valuta:

  • Processo di apprendimento;
  • Comportamento;
  • Rendimento scolastico;
  • Maturazione globale della personalità.

Come si valuta e quando si valuta

La valutazione è periodica e annuale.

Ai sensi del DRP275/1999 le istituzioni scolastiche:

  • Individuano modalità e criteri per la valutazione degli alunni;
  • Adottano strumenti valutativi che attengono alle discipline di insegnamento previste dai Piani di Studio Nazionali (Indicazioni Nazionali per le scuole del Primo ciclo 2012) e del comportamento.

In ragione all’autonomia scolastica, appartiene alle scuole e ai docenti la scelta delle modalità per la valutazione in itinere e per la predisposizione del documento di valutazione. La valutazione finale è riferita a ciascuna classe frequentata.

Valutazione del percorso formativo degli alunni (C.M. DEL 23 gennaio 2009)

La valutazione è parte integrante della progettazione, non solo come controllo degli apprendimenti, ma come verifica dell’intervento didattico al fine di operare con flessibilità sul progetto educativo. I docenti, dunque, hanno – specifica il protocollo dell’Istituto Comprensivo Statale “Adele Zara” di Oriago di Mira (Ve) – nella programmazione lo strumento privilegiato che permette loro la continua e flessibile regolazione della progettazione educativo-didattica.

Fasi della valutazione – valutazione diagnostica

Occupa la prima fase dell’anno scolastico e serve ad individuare il livello di partenza degli alunni, ad accertare il possesso dei prerequisiti e a predisporre eventuali attività didattiche di sostegno per gli alunni che si presentano con un modesto rendimento o insuccesso nell’apprendimento.

Valutazione formativa

Accompagna le varie fasi del percorso didattico per monitorare il percorso di apprendimento in itinere e consentire ai docenti di valutare la validità della programmazione e delle strategie didattiche utilizzate, in modo da attuare eventuali correttivi all’azione didattica o predisporre interventi di rinforzo.

Valutazione periodica (intermedia) e annuale (finale)

Fa un bilancio consuntivo degli apprendimenti degli alunni/e mediante l’attribuzione di voti numerici espressi in decimi, e delle competenze acquisite a livello di maturazione culturale mediante un giudizio analitico (che riguarda solo la scuola primaria).

Modalità di valutazione nella scuola primaria e nella scuola secondaria di primo grado

Perché il processo valutativo risulti trasparente, valido, comprensibile, si devono distinguere i momenti di verifica/misurazione dalla valutazione, poiché il momento della misurazione (rilevazione ragionevolmente oggettiva dei dati), va distinto dallo specifico della valutazione intesa come processo che promuove il progressivo accrescimento dell’alunno. Dunque, la valutazione periodica e annuale – specifica il protocollo dell’Istituto Comprensivo Statale “Adele Zara” di Oriago di Mira (Ve) – non dovrà fermarsi esclusivamente all’esito delle singole verifiche ma terrà conto anche di prove soggettive, interrogazioni, esercitazioni, libere elaborazioni, e dell’aspetto formativo globale.

Si valuteranno altresì le competenze chiave di cittadinanza trasversali (competenze-chiave di cittadinanza, DM n. 139/2007).

Modalità di valutazione degli apprendimenti

Per procedere alla verifica del processo formativo è indispensabile individuare presupposti comuni e condivisi. Per tale ragione la verifica degli apprendimenti degli alunni deve essere effettuata per tutte le discipline presenti nel curricolo di studio, purché le diverse tipologie di prova e la loro frequenza siano coerenti con il P.T.O.F, con gli obiettivi esplicitati e assunti dal Team docenti per la scuola primaria e dal Consiglio di Classe, dai Collegi di settore o dai Dipartimenti disciplinari per la Scuola Secondaria di Primo e di Secondo Grado nel Documento di programmazione. Inoltre, le valutazioni devono essere ricondotte, indipendentemente dalla tipologia della verifica, alla tabella di corrispondenza tra gli indicatori di valutazione degli obiettivi cognitivi, i voti espressi in decimi e i valori di competenza per la Primaria, che devono essere deliberati dal Collegio dei Docenti (in base al D.L. 137/2008 ART.3).

Criteri di verifica

Per ottenere la maggior oggettività possibile nell’ambito dell’attività di verifica (e non di valutazione formativa) i diversi team/consigli di classe procedono sistematicamente alla valutazione dell’azione educativa attraverso la scelta di prove di verifica con riferimento a una scala di misurazione comune per tutti gli alunni da effettuare negli stessi tempi e con le stesse modalità per la scuola primaria e, per la scuola secondaria di primo grado, con riferimento a strumenti di valutazione condivisi anche nei collegi di settore e nei dipartimenti.
Dal momento che si perseguono obiettivi trasversali è opportuno che quegli obiettivi trovino un momento valutativo comune.

Sarà opportuno quindi:

  1. Utilizzare strumenti oggettivi solo per la valutazione degli aspetti cognitivi;
  2. Registrare osservazioni per ciascun alunno in relazione a: metodo di studio, autonomia, partecipazione, interazione nel gruppo-classe.
  3. Si dovranno tenere in dovuto conto tutti gli aspetti che condizionano l’apprendimento e l’inserimento;
  4. Per l’ammissione alle classi successive si valuteranno i reali progressi degli alunni rispetto alla situazione di partenza e all’inserimento nel gruppo classe.

I docenti, in sede di programmazione, prevedono e mettono a punto prove di verifica che possono essere utilizzate:

  • periodicamente, ispirandosi ai bisogni degli studenti e tenendo conto delle specificità disciplinari e dei tempi-scuola di ciascuna disciplina
  • al termine di ogni obiettivo di apprendimento (UDA)
  • alla fine di ogni bimestre
    alla fine di ogni quadrimestre.

Le prove di verifica saranno quindi continue e il più possibile oggettive; seguiranno l’alunno in tutto il percorso di apprendimento, dall’inizio delle attività scolastiche al momento della valutazione finale.

Prove di ingresso

Per verificare i prerequisiti e i livelli di partenza specifici per ogni disciplina e quelli trasversali.

Osservazione del comportamento

Per rilevare le dinamiche relazionali, la partecipazione, la socializzazione, il metodo di studio, il grado di autonomia; nel campo cognitivo per rilevare il possesso di abilità e conoscenze disciplinari.

Prove non strutturate e orali

Relazioni, conversazioni, elaborazioni, questionari, lavori grafici ed artistici …

Prove oggettive o strutturate

Per prove oggettive o strutturate, s’intendono prove di verifica delle abilità e/o delle conoscenze possedute dall’alunno, in cui le risposte possibili e quelle accettabili sono rigorosamente predefinite
Per l’elaborazione di tali prove i docenti utilizzano quesiti (items) del tipo:

  • vero/falso
  • a scelta multipla
  • a completamento
  • a corrispondenza.

nella cui formulazione occorre tener presente alcuni criteri di riferimento: usare un linguaggio preciso, non complicare la formulazione di domande con forme negative, evitare di formulare items molto lunghi, non richiedere contemporaneamente prestazioni relative a conoscenze non esattamente definibili.

Tempi

Per i tempi e le modalità di somministrazione delle prove di verifica si dovranno utilizzare i criteri già definiti e approvati a livello collegiale:

  • prove comuni annuali (per la valutazione dei traguardi di competenza finali)
  • prove comuni quadrimestrali (per la valutazione intermedia rispetto ai traguardi di apprendimento)
    Nella scuola secondaria, la calendarizzazione delle verifiche è quanto più possibile armonizzata allo sviluppo dei percorsi di apprendimento degli studenti.

La prova INVALSI

Si segnala la prova INVALSI, comune a tutte le classi 3e, secondo le indicazioni del MIUR.

I bisogni degli studenti

Ogni Team docenti e/o Consiglio di Classe stabilirà, inoltre, il numero di prove necessario per accertare il grado di raggiungimento degli obiettivi prestabiliti. Tenendo conto della diversa natura delle discipline nonché dei diversi tempi-scuola a disposizione per ciascuna materia – specifica il protocollo dell’Istituto Comprensivo Statale “Adele Zara” di Oriago di Mira (Ve) – gli insegnanti si adegueranno, principalmente, ai bisogni degli studenti e al sostegno dei loro percorsi di apprendimento. I risultati delle verifiche periodiche saranno utilizzati ai fini della valutazione quadrimestrale e per eventuali strategie di intervento in relazione a recupero, sostegno, potenziamento e approfondimento.

Il protocollo

Particolarmente significativo oltre a quello dell’Istituto Comprensivo Statale “Adele Zara” di Oriago di Mira (Ve), appare essere quello dell’Istituto Comprensivo Statale “Vincenzo Randi” di Ravenna diretto con grande qualità gestionale e capacità organizzativa dal dirigente scolastico prof. prof. Mirco Banzola.

Allegato protocollo valutazione

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