La Ue boccia l’autonomia differenziata italiana: rischia di minare la coesione nazionale e avere ripercussioni sulle finanze pubbliche
La Commissione Europea esprime critiche al disegno di legge sull’autonomia differenziata approvato mercoledì in via definitiva. Nel suo “Report annuale sulle economie nazionali” per il 2024, Bruxelles dedica un paragrafo al provvedimento, evidenziando i rischi che comporta per la coesione e le finanze pubbliche del Paese.
Secondo il report, riporta La Repubblica, sebbene il disegno di legge includa alcune tutele come valutazioni periodiche sulle capacità fiscali regionali e requisiti per i contributi regionali per gli obiettivi di bilancio nazionali, non fornisce però un quadro comune per valutare le richieste delle Regioni di ulteriori competenze.
“Il disegno di legge consente alle Regioni di richiedere fino a 23 competenze aggiuntive e trattenere le relative risorse” si legge nel documento, sottolineando che “sebbene assegni prerogative specifiche al governo nel processo negoziale, non definisce criteri comuni per valutare le richieste regionali”.
Tali criticità, secondo la Commissione, rischiano di minare la coesione nazionale e di avere ripercussioni negative sulle finanze pubbliche italiane in un momento delicato per l’economia europea.
Le perplessità di Bruxelles arrivano proprio mentre il ddl Calderoli è approdato alla Camera dopo l’approvazione in Senato, ricevendo il via libera finale e attendendo ora solo la firma del Presidente Mattarella per entrare in vigore.
Un monito dall’Unione Europea sul rischio di avviare un processo di decentramento delle competenze senza adeguate garanzie di unitarietà e sostenibilità finanziaria per il Paese.