“La tecnologia ci connette ma ci isola”, l’appello di Daniela Lucangeli per un ritorno alla relazione: “Ai genitori dico di tornare a farci sentire come il punto di desiderio”

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In un’intervista a Geo&Geo, programma di approfondimento in onda su Rai 3, Daniela Lucangeli, ordinaria di Psicologia dello Sviluppo all’Università di Padova, affronta il tema complesso del rapporto tra tecnologia e relazioni umane, in particolare per le nuove generazioni.

“L’emozione più comune in questo tempo in cui siamo tutti interconnessi è la solitudine”, afferma la Lucangeli, evidenziando un paradosso: siamo connessi con il mondo, ma ci sentiamo soli.

Secondo l’esperta, questo fenomeno deriva da un bisogno fondamentale dell’essere umano: quello di essere visto, di essere in relazione. “Noi abbiamo bisogno gli uni degli altri”, ricorda la Lucangeli, sottolineando che questo bisogno è radicato nella nostra natura più profonda, nell’intelligenza limbica, quella del sentire. Le emozioni, come la paura, la gioia, l’amore, ci guidano e ci spingono alla relazione.

La tecnologia, con la sua immediata gratificazione e la costante disponibilità di stimoli, rischia di sostituire il contatto umano, soprattutto per i più giovani. “Invece di cercare l’incontro con chi faticosamente devo conquistare – la mamma, il papà, la maestra – questo cercare altro porta un super stimolo a entrare immediatamente”, spiega la Lucangeli. I like, le notifiche, diventano un surrogato del riconoscimento e dell’attenzione che cerchiamo negli altri.

La docente utilizza l’esempio di un esperimento condotto su un topolino: l’animale, abituato a interagire con i suoi simili, viene stimolato con una piccola scossa elettrica ogni volta che preme una leva. Il topolino, attratto da questo piacere immediato, abbandona le interazioni sociali per dedicarsi esclusivamente alla leva. Allo stesso modo, i bambini e i ragazzi, attratti dalla gratificazione immediata offerta dalla tecnologia, rischiano di perdere di vista l’importanza della relazione umana.

L’appello di Daniela Lucangeli è chiaro: dobbiamo recuperare il valore del contatto umano, del tempo condiviso, dell’attenzione reciproca. “Alle mamme e ai papà dico: torniamo a farci sentire come il punto di desiderio”, conclude l’esperta, invitando a riscoprire il piacere della relazione autentica, fondamentale per il benessere psicologico di adulti e bambini.

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