La “strana” occupazione del liceo a Milano, il preside dorme sul materasso gonfiabile: “Volevo garantire l’incolumità di tutti, non importa se non mi vengono pagati gli straordinari”

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Sembra quasi una barzelletta: studenti che occupano la scuola e il preside che li “sorprende” dormendo dentro l’istituto la mattina presto. Ma al Liceo Virgilio di Milano non è una barzelletta, bensì la cronaca di un’occupazione “insolita”, frutto di un’insolita mediazione tra studenti e preside.

Tutto inizia quando il collettivo studentesco decide di occupare la scuola per protestare contro la situazione dell’edilizia scolastica e la mancanza di fondi. Ma il preside Roberto Garroni non si barrica nel suo ufficio: li ascolta, dialoga con loro e capisce le loro ragioni. Anzi, decide di fare un passo in più: dormire nella scuola per due notti, insieme al vicepreside la prima e al dsga la seconda.

Non è un gesto di resa, ma di fiducia. E gli studenti capiscono. Tanto che il collettivo stilato un decalogo di regole ferree per l’occupazione: niente barricate, niente esterni, rispetto degli orari e, soprattutto, “chi rompe paga“.

L’occupazione del Virgilio è un esempio di come il dialogo e il rispetto reciproco possano portare a una protesta pacifica e costruttiva. Il preside Garroni ha dimostrato fiducia negli studenti, e loro hanno risposto con senso di responsabilità. Un modello da seguire per future occupazioni? Forse sì, perché dimostra che è possibile protestare in modo civile e ottenere risultati, senza ricorrere a danni o barricate.

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