La storia di Vittorio, alunno con autismo: in 8 anni di scuola ha cambiato ben 17 insegnanti di sostegno

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“È vivace, ironico, attento, pieno di fiducia, solare, educato, gran lavoratore. Ed è autistico”. Con queste parole, Giuditta, descrive suo figlio Vittorio, un ragazzo di 15 anni che dimostra come l’autismo non sia un limite alla creatività e all’apprendimento. Vittorio, che compirà 16 anni il 30 gennaio, è un appassionato di batteria e judo e mostra un talento eccezionale nelle attività artistiche e tecniche.

Come si legge su Araberara, periodico di informazione dell’area di Bergamo, il lavoro di Vittorio testimonia l’importanza di offrire opportunità concrete alle persone autistiche per esprimersi e crescere. La madre sottolinea come l’autismo non debba essere visto come una malattia o una condizione che rende le persone ‘rotte’ o bisognose di assistenza eterna. Al contrario, Vittorio mostra come le caratteristiche associate all’autismo, come la precisione e l’ordine, possano diventare punti di forza.

Ripercorrendo il percorso di Vittorio, emergono i primi segnali dell’autismo già a due anni, nonostante un inizio sereno all’asilo nido. La diagnosi arriva nel novembre 2010. L’autismo, un disturbo pervasivo, influisce su tutti gli aspetti della vita di una persona, portando a un modo di pensare e vivere diverso.

Nonostante il suo spirito vivace e la sua dedizione, Vittorio non frequenta la scuola dal 19 settembre. In otto anni ha avuto 17 insegnanti di sostegno, evidenziando una mancanza di continuità e di un progetto educativo coerente.

La situazione riflette una sfida più ampia nel sistema scolastico: come integrare efficacemente gli studenti con autismo, valorizzando le loro capacità e garantendo loro un percorso di crescita costante e supportato.

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