La storia di Pepito, pastore belga, ispiratore dei temi degli alunni di una scuola primaria in Friuli Venezia-Giulia

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A Medea, piccolo comune in Friuli Venezia-Giulia, un’insolita fonte d’ispirazione ha scatenato l’immaginazione degli studenti della scuola primaria: il cane dell’insegnante. Il risultato? Un opuscolo intitolato “Pepito Story”, realizzato dalla classe quarta, che dimostra come la mente dei bambini possa trasformare l’ordinario in straordinario.

Tutto è nato durante i laboratori di scrittura dell’insegnante Marta Bocciero. “Il giovedì scrivevamo un diario”, racconta la maestra. “Ho iniziato a raccontare le marachelle del mio cane Pepito, e i bambini si sono appassionati. Così è nata l’idea di raccogliere le storie e, grazie all’incoraggiamento di mio marito, di farne un libro”.

Nel secondo quadrimestre, gli studenti hanno preso carta e penna e, ispirati dalle storie della maestra, hanno dato vita a nuove avventure per Pepito, il quasi pastore belga. Dall’incontro con una talpa al viaggio a Trieste, passando per il mistero di un biglietto della lotteria, Pepito è diventato il protagonista indiscusso.

Il libro, di circa trenta pagine, raccoglie una ventina di racconti brevi e lunghi, impreziositi dai disegni degli stessi alunni. Un vero lavoro di squadra, come sottolinea la prefazione del marito dell’insegnante, Mario Sturi Godeas: “‘Pepito Story’ è un affettuoso omaggio alla creatività, all’impegno e alla dedizione di questi giovani autori”.

Il libro è stato accolto con entusiasmo dai genitori durante una festa nel giardino del municipio. “Stiamo già pensando a un seguito”, rivela l’insegnante, orgogliosa del lavoro dei suoi alunni. E sicuramente anche Pepito, ormai mascotte della scuola, è fiero del suo ruolo di musa ispiratrice.

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