La storia di Luna, il salvavita a quattro zampe. A scuola con il preside ad aiutarlo in caso di crisi glicemica: “A chi dice che è la mia ombra, rispondo che è la mia luce”
Un’insolita presenza si aggira tra i corridoi dell’istituto superiore Copernico Luxemburg di Torino: Luna, una labrador nera, segue fedelmente il preside Fulvio Genero.
Non si tratta di una mascotte, ma di un cane in addestramento per ottenere la certificazione di “cane d’allerta diabete”, un supporto fondamentale per Genero, che convive con la malattia.
Luna è diventata l’ombra del preside, accompagnandolo a casa come a scuola, dove ha persino una cuccia accanto alla scrivania in presidenza. La sua presenza, seppur discreta, non passa inosservata tra i 1.800 studenti e 200 insegnanti dell’istituto. “La conoscono tutti”, conferma Genero al Corriere della Sera, “ma devo ricordare spesso che Luna non va disturbata mentre lavora”. Accarezzarla o offrirle cibo potrebbe distrarla dal suo importante compito: riconoscere le crisi ipoglicemiche del preside e avvertirlo tempestivamente.
La storia di Luna e Genero è iniziata durante la pandemia. Genero, navigando in rete, ha scoperto l’Associazione Italiana Cani d’Allerta Diabete (AICAD) e ha deciso di adottare un cane già adulto da addestrare. La scelta è ricaduta su Luna, una labrador con un piccolo difetto fisico – la coda corta – che le aveva precluso altre opportunità. “Il rapporto tra noi è diventato subito simbiotico”, racconta Genero. “Devo averle ispirato fiducia”.
L’addestramento di Luna è intenso e richiede impegno costante. Il preside utilizza tamponi salivari prelevati durante le crisi ipoglicemiche per farne riconoscere l’odore a Luna, che lo avvisa con colpetti sulla gamba. Al comando “ipo”, Luna è addestrata a recuperare un kit con bustine di zucchero. “Essendo un cane da assistenza”, spiega Genero, “deve imparare anche a fare i bisogni a comando e a ignorare gli altri cani, per poter contare su di lei in ogni momento”.
“A chi dice che è la mia ombra, rispondo che è la mia luce”, afferma il preside. “Siamo una cosa sola”. Una simbiosi speciale, un’ombra che illumina, un legame che va oltre il semplice rapporto uomo-animale.
