La storia di Irene, la studentessa italiana che ha parlato con Putin: “Già dalla scuola ho sempre amato la Russia”
Un inedito dialogo quello andato in scena all’Università di Mosca. Protagonisti il presidente russo Vladimir Putin e la studentessa italiana Irene Cecchini. Durante un incontro dal titolo “Idee forti per tempi nuovi”, una domanda della 22enne sulle politiche dell”immigrazione nel mercato del lavoro in Russia ha attirato l’attenzione del capo del Cremlino
Milanese di origine, con radici nel Basso Lodigiano, Irene ha trasformato il suo sogno giovanile in un percorso di studi e vita internazionale, scegliendo il Mgimo di Mosca, famoso per i suoi standard accademici e la reputazione nelle relazioni internazionali e nella diplomazia.
Fin dai tempi del liceo, Irene aveva le idee chiare sul suo futuro. La sua ex preside, a Il Giorno, testimonia l’ambizione precoce di Irene di diventare ambasciatrice, un desiderio che l’ha portata a perseguire studi avanzati in Russia. Oggi, al quarto anno della facoltà di Affari governativi e internazionali, Irene si distingue non solo per il suo percorso accademico ma anche per la sua capacità di dialogare apertamente con figure di rilievo come Vladimir Putin, dimostrando una profonda passione per la Russia e la sua cultura.
Cresciuta in una famiglia con interessi vari, dalla chimica all’agricoltura, Irene si è sempre distinta per la sua determinazione e le sue capacità. La sua educazione, arricchita da borse di studio e un voto di maturità eccellente, ha gettato le basi per il successo attuale. Cristina Capra, dirigente scolastica, ricorda come già durante gli anni scolastici, Irene approfondisse la sua conoscenza della politica e della letteratura russa, preparandosi per il futuro.
Il trasferimento in Russia non è stato privo di sfide, ma Irene ha affrontato ogni ostacolo con resilienza, imparando la lingua e integrandosi nella comunità. La sua esperienza dimostra come la cordialità e l’accoglienza russa siano spesso in contrasto con i preconcetti occidentali. Nel suo incontro con Putin, Irene ha proposto il termine “impatrio”, sottolineando l’importanza dell’integrazione basata su valori culturali, tradizionali e familiari.