La storia di Giuseppe, docente precario che va a firmare l’accettazione della supplenza in abito da sposo: “Per ora niente viaggio di nozze, non voglio lasciare classi scoperte”

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Una corsa contro il tempo, tra documenti scolastici e promesse d’amore eterno. È questa la storia a lieto fine di Giuseppe Gentile, 37enne professore di Lettere di Conversano, che lo scorso giovedì ha vissuto una giornata indimenticabile.

Alle 8 del mattino, Giuseppe si trovava nella segreteria del liceo San Benedetto di Bari per firmare l’accettazione di una supplenza. Ma la sua mente era già proiettata a poche ore dopo, quando avrebbe atteso la sua amata Vittoriana sull’altare della chiesa di Noicattaro.

La convocazione per la supplenza era arrivata solo 48 ore prima del matrimonio, creando una coincidenza incredibile. Ma grazie alla disponibilità del personale scolastico, Giuseppe è riuscito a conciliare entrambi gli impegni.

“Il signor Gennaro, della segreteria, è stato gentilissimo e ha capito la situazione – racconta Giuseppe a Telebari – Mi ha fatto trovare tutto pronto per la firma di prima mattina”.

Immancabile, prima di correre in chiesa, la foto ricordo davanti al liceo con i testimoni in abito da cerimonia. Niente viaggio di nozze per la neo coppia, per ora: “Non volevo lasciare le classi scoperte – confessa il prof – Magari un weekend a Napoli…”.

Weekend che si è trasformato in una toccata e fuga, perché il sabato successivo è arrivata un’altra chiamata, stavolta dall’Ufficio scolastico, per una supplenza annuale a Bitonto. Un turbinio di emozioni e impegni per Giuseppe, che a novembre affronterà anche l’orale del concorso da docente di ruolo, con una certezza in più: la fede al dito.

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