La storia di Eber, docente idoneo al concorso PNRR 2023: “Perché adesso dovremmo spendere 2mila euro per un corso abilitante quando non è altro che un riassunto di quanto abbiamo fatto nelle prove?”

Il sistema di reclutamento degli insegnanti è di nuovo sotto la lente d’ingrandimento, con un gruppo di docenti idonei, ma esclusi dalle recenti assunzioni che si batte per ottenere il riconoscimento del proprio merito.

Il problema riguarda l’ultimo concorso, finanziato dal Pnrr, che si è svolto con la modalità “one shot”, senza prevedere graduatorie di merito o di idonei. Ciò significa che, nonostante abbiano superato tutte le prove, molti aspiranti insegnanti si trovano ora con un pugno di mosche, costretti a ripetere l’intero iter concorsuale tra pochi mesi.

Al centro della protesta la richiesta del cosiddetto “Fattore 3”: una graduatoria di merito che includa un numero di idonei pari a tre volte i posti disponibili per ogni materia. “È il giusto compromesso”, sottolineano dal gruppo “Gli idonei legati dal merito – Gli invisibili”, che riunisce i docenti esclusi dalle assunzioni nonostante il successo nelle prove.

L’introduzione del “Fattore 3” avrebbe un impatto significativo per chi, come Eber, musicista e percussionista con oltre 20 anni di esperienza, si è classificato idoneo ma non in posizione utile per l’assunzione. A Il Giorno, il docente, disposto a trasferirsi a centinaia di chilometri da casa per inseguire il sogno di insegnare, racconta la frustrazione di chi, dopo aver superato prove complesse e selettive, si vede negare l’accesso alla professione per pochi punti di distacco: “Perché adesso dovremmo spendere duemila euro per un corso abilitante quando non è altro che un riassunto di quanto abbiamo fatto nelle prove? Ho un diploma al conservatorio, una laurea, i crediti formativi, ho passato il concorso: perché ne dovrei rifare un altro identico tra pochi mesi? Non chiedo la luna, chiedo l’abilitazione e di entrare in graduatoria”.