La storia di Daniela, docente emigrata: “Per vivere mi restano 400 euro. Il fruttivendolo? Non ci si può avvicinare, va via mezzo stipendio”
Daniela, un’insegnante di 41 anni originaria di Messina, ha scelto di trasferirsi a Brescia pur di ottenere una posizione più stabile. In un’intervista a La Repubblica racconta la sua storia.
A Brescia, a differenza di Messina, Daniela ha potuto accedere rapidamente a una supplenza annuale, con la prospettiva concreta di ottenere un posto fisso l’anno successivo. Una decisione non priva di ostacoli: oltre all’evidente distanza da casa, Daniela si è scontrata con la realtà dei costi di vita più alti nel Nord e con esperienze di discriminazione dovute al suo marcato accento siciliano.
Tuttavia, il desiderio di avere una carriera stabile e di evitare la precarietà costante ha spinto Daniela a compiere questo passo audace. Nonostante le sfide, come le spese sostenute per l’alloggio e le differenze nelle pratiche didattiche tra le due regioni, la sua determinazione rimane intatta.
Mentre a Messina un insegnante rischia di rimanere precario per tutta la vita, a Brescia esistono maggiori opportunità di stabilità professionale. Ma il costo da pagare non è solo economico. Il distacco dalla propria terra, le difficoltà nel trovare un alloggio ad un prezzo accessibile e il dover fronteggiare episodi di discriminazione sono solo alcune delle sfide che gli insegnanti meridionali come Daniela devono affrontare quando si trasferiscono al Nord.