La storia di Andrea, il docente che aiuta i precari a trovare la cattedra: “Il 90% degli errori è dovuta a scarsa conoscenza della normativa e alla compilazione errata”

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Andrea Manti, 43 anni, professore di Arte e Immagine, è diventato una sorta di celebrità tra gli insegnanti. Non per le sue lezioni in classe, ma per il suo impegno nel gruppo Facebook “Docenti Precari nelle GPS e GI di Bologna”, un punto di riferimento per migliaia di docenti alle prese con la giungla burocratica del mondo della scuola. Ecco la sua storia su La Repubblica.

Laureato in architettura a Reggio Calabria, Manti si è avvicinato all’insegnamento quasi per caso, durante il dottorato. Da allora, non ha più abbandonato la cattedra, trasferendosi a Bologna e insegnando fino all’anno scorso alle scuole medie di Pieve di Cento. Da settembre, lo attende una nuova sfida al liceo Keynes di Castel Maggiore.

Nonostante abbia ottenuto la stabilizzazione nel 2021, Manti non ha mai pensato di abbandonare il gruppo Facebook, ereditato da una collega e cresciuto esponenzialmente negli anni, fino a raggiungere gli attuali 15.657 membri. Un esercito di docenti precari, per lo più provenienti dal Sud Italia, che a lui si rivolgono per chiarimenti su graduatorie, assegnazioni, concorsi e aggiornamenti normativi.

“Nel 90% dei casi gli errori sono dovuti alla scarsa conoscenza della normativa e alla compilazione errata delle domande“, spiega Manti. “L’algoritmo non sbaglia, ma le regole sono complicate e cambiano continuamente”.

Per questo, Manti si dedica con passione al gruppo, studiando, aggiornandosi e offrendo consulenze anche in vacanza. Un impegno costante che lo ha trasformato in una sorta di “Mr. Wolf” della scuola, capace di risolvere problemi e districare situazioni intricate.

Oltre alle difficoltà burocratiche, Manti conosce bene anche le altre sfide che i docenti precari devono affrontare, come la ricerca di un alloggio a Bologna, spesso complicata e costosa. “Consiglio di cercare in Appennino, anche se poi diventa un viaggio”, ammette.

Nonostante le difficoltà e le richieste a volte assurde (“Un’insegnante mi chiese se in caso di assenza poteva farsi sostituire dal marito”), Manti non si tira indietro. Anzi, ha creato una vera e propria comunità online, dove i docenti si scambiano informazioni, consigli e anche favori.

Un impegno gratuito, ripagato dalla gratitudine dei colleghi, da qualche regalo simbolico e dalla consapevolezza di fare la differenza nella vita di tanti insegnanti.

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