La storia di Alessandra, docente di sostegno: “Da lunedì al giovedì lavoro a Milano, poi da venerdì in Sicilia per il TFA. Una scelta pesante e costosa, ma ne vale la pena”

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La determinazione nel perseguire una formazione specialistica per diventare insegnante di sostegno ha portato Alessandra, 30 anni, su un percorso di sacrifici. La sua storia al Corriere della Sera.

Malgrado risieda a Cinisello Balsamo, ha scelto di iscriversi a Enna, in Sicilia, a causa della mancanza di posti nelle università milanesi. Questa scelta la porta a fare il pendolare settimanalmente, sostenendo notevoli spese di viaggio.

La situazione milanese ha spinto Alessandra a cercare altrove. La difficoltà di accesso ai corsi di specializzazione a Milano ha reso la Sicilia l’opzione più vantaggiosa. Eppure, le sfide non sono poche. Alessandra deve sborsare, mediamente, 100-120 euro a settimana per i voli aerei. Questo, sommato ai costi di trasporto tra gli aeroporti e la destinazione finale, rappresenta un notevole impegno economico. Una soluzione parziale viene dalla condivisione dell’auto con altri cinque colleghi, ma questo allestimento può durare solo una volta al mese.

Nonostante uno stipendio mensile di 1.300 euro, Alessandra deve fare i conti con le spese. L’affitto a Cinisello, 750 euro al mese, viene coperto dai genitori, che nel corso degli anni hanno anch’essi trovato lavoro a Milano. Per Alessandra, il supporto familiare è cruciale: “Senza stabilità economica non posso andare a vivere da sola”.

Tuttavia, al di là delle difficoltà economiche, emergono anche osservazioni culturali. Alessandra, che si identifica sia come siciliana che come milanese, osserva come la frenesia milanese influenzi anche i suoi studenti. Il ritmo sostenuto della città si riflette nel comportamento dei bambini, che sembrano “avere fretta di voler fare”, perdendo quei preziosi momenti di ascolto attivo.

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