La storia della mamma che si lamenta del voto del figlio in disegno: “Ha preso 4, non è Picasso. Meglio abolire i voti”

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Sui social, un post di una mamma che si lamenta del 4 preso dal figlio in un disegno di storia dell’arte ha acceso un acceso dibattito. La donna sostiene che la tecnica non si possa apprendere con un’ora di lezione a settimana e che alle medie non sia corretto dare un giudizio sulla pratica della materia. Propone addirittura di abolire i voti sui disegni.

Le critiche al sistema di valutazione

Molti utenti concordano con la mamma: un voto su un disegno non rispecchia il reale valore dell’apprendimento e non tiene conto del tempo e delle capacità individuali. Inoltre, un brutto voto può demotivare gli studenti e ostacolare la loro creatività.

Difendere il valore del disegno

Altri utenti, invece, sottolineano l’importanza di educare gli studenti all’arte e alla tecnica del disegno. Un voto, seppur imperfetto, può essere uno strumento per fornire un feedback costruttivo e incoraggiare il miglioramento.

Verso una valutazione più completa

Tra le proposte alternative, si suggerisce di valutare non solo il prodotto finale, ma anche il processo creativo, l’impegno e la crescita individuale. Si potrebbe inoltre introdurre una valutazione più formativa, basata su osservazioni e feedback continui.

L’importanza della teoria

Non manca chi ritiene che la teoria sia fondamentale per comprendere l’arte e la storia dell’arte. Un maggiore approfondimento in questo ambito potrebbe aiutare gli studenti ad apprezzare maggiormente la materia e a migliorare le proprie capacità artistiche.

La discussione sul post evidenzia la complessità della valutazione dell’arte a scuola. Non esiste una soluzione facile, ma è importante trovare un equilibrio tra la valorizzazione della creatività individuale e l’acquisizione di competenze tecniche e teoriche.

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