La storia della classe degli otto 10 e lode all’esame di terza media: “L’empatia dei professori è un elemento fondamentale per l’impegno e la coesione”

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La storia della terza F della scuola media “Baccelli” di Tivoli, in provincia di Roma ha dell’incredibile: ben otto studenti su ventitré sono stati promossi all’esame di terza media con il massimo dei voti, il 10 e lode. Un risultato eccezionale che ha portato la classe ad essere ribattezzata, all’interno dell’istituto, “la classe dei fenomeni”.

Ma la III F non è solo studio matto e disperatissimo. I ragazzi, infatti, si sono distinti anche in altri ambiti, come la musica. La classe, insieme alla II F della stessa scuola, ha vinto due premi nazionali come miglior orchestra scolastica, dimostrando un talento e una passione che vanno ben oltre i libri di testo.

A cosa si deve questo successo? Sicuramente la preparazione scolastica ha giocato un ruolo fondamentale, ma a detta di genitori e insegnanti, la chiave di volta sembra essere la passione. I ragazzi, infatti, vivono la scuola con entusiasmo, tanto da parlare in inglese e francese anche al di fuori dell’orario scolastico.

“Abbiamo sempre saputo che fosse una bella classe, la pubblicazione dei quadri ci ha dato la conferma”, spiega, al Corriere della Sera, Paola Tafani, rappresentante dei genitori e mamma di una ragazzina “10 e lode”. “Per noi genitori è motivo di orgoglio. Ma anche di altro andiamo fieri: nella classe c’è una ragazza con disabilità che si è dimostrata coinvolta e serena in classe: ha un sorriso per ogni suo compagno di scuola”.

Un altro elemento importante sembra essere l’ambiente scolastico positivo e inclusivo. “Non so spiegare, ma credo che l’empatia dei professori sia un elemento fondamentale per l’impegno e la coesione”, interviene un’altra mamma, Adelaide Pierucci. “Non ricordiamo episodi di bullismo. C’è rispetto. Mio figlio ha preso 7, e ne sono ugualmente orgogliosa”.

La storia della terza F della “Baccelli” è un esempio virtuoso di come la scuola, quando funziona, può raggiungere livelli di eccellenza. Un’eccellenza che non si limita al profitto scolastico, ma che si traduce in passione, impegno, inclusione e rispetto per tutti. Un modello da seguire per costruire una scuola sempre più a misura di studente, dove ognuno possa esprimere al meglio il proprio potenziale.

La scelta della maggior parte dei ragazzi di proseguire gli studi al liceo classico, indirizzo che negli ultimi anni ha subito un calo di iscrizioni, testimonia come la passione per la cultura umanistica sia ancora viva tra i giovani. Un segnale positivo che dimostra come la scuola, con il supporto di insegnanti preparati e appassionati, possa ancora fare la differenza nella formazione delle nuove generazioni.

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