La sociologa Saraceno: “La scuola italiana non deve essere lassista, ma deve ridurre i divari”

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La pubblicazione del Rapporto sulle Prove Invalsi per il 2024 ha sollevato molte preoccupazioni sulla situazione dell’istruzione in Italia. La sociologa Chiara Saraceno, in un articolo su La Stampa, ha analizzato i dati e messo in luce le criticità del sistema scolastico.

Innanzitutto, è positivo notare che dopo il peggioramento causato dalla pandemia di COVID-19, si osserva finalmente un miglioramento nell’acquisizione delle competenze di base. Tuttavia, questa ripresa non è uniforme e varia a seconda della materia, del grado scolastico e dell’area geografica.

Un aspetto preoccupante è la “dispersione implicita”: studenti che completano il percorso scolastico senza raggiungere le competenze di base. Questo riguarda il 44% degli studenti in italiano, il 48% in matematica e fino al 55% in inglese all’esame di maturità. Ciò significa che molti studenti non hanno le basi per proseguire gli studi o per affrontare la vita lavorativa.

Un’altra criticità è il divario di genere nelle competenze logico-matematiche, a sfavore delle ragazze, già evidente nella scuola primaria. Questo divario si trascina anche nella secondaria di primo grado e di secondo grado, dove le ragazze sono sempre più svantaggiate rispetto ai loro coetanei maschi.

Inoltre, le regioni meridionali mostrano risultati peggiori e maggiori disuguaglianze interne. Ciò non dipende solo dalla capacità degli insegnanti, ma da fattori strutturali come la maggiore incidenza di povertà nel Mezzogiorno, le minori dotazioni scolastiche e ambientali e il minore accesso a servizi come asili nido, scuole dell’infanzia a tempo pieno e attività extrascolastiche.

Saraceno esprime preoccupazione per l’autonomia differenziata, che potrebbe aumentare i divari esistenti, e per la proposta del Ministro Valditara di rivedere le indicazioni nazionali, considerata “inutile, se non pericolosa”. Invece di sostituire le attuali indicazioni nazionali, è necessario supportarle con risorse adeguate per la loro attuazione e per la formazione degli insegnanti.

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