La sinistra non fa più nulla di sinistra, non stabilizza i lavoratori. Non aumenta gli stipendi degli insegnanti. Lettera
Inviato da Sara Carnelos – Pandora dal dio Ermes aveva ricevuto un dono prezioso, la curiosità tanto da scoperchiare il vaso, con tutti i mali del mondo. Tra questi oggi ci sarebbero le menzogne che vengono a galla.
L’onorevole Rosa Maria Di Giorgi del Partito Democratico durante la presentazione dell’emendamento 59.58 comma 9 bis che la vede prima firmataria (assieme ad “altri del Pd”) dichiarò “il provvedimento è finalizzato a dare una risposta risolutiva alle crescenti esigenze di personale scolastico”. Davvero questa è la risposta risolutiva? Il Pd sapeva che il provvedimento non era risolutivo, perché ha avuto continui contatti con i precari e i loro rappresentanti (i diversi sindacati) che hanno chiesto davvero di porre rimedio: facendo accedere tutti i precari (servizio misto, Iefp, paritarie), concedendo la traccia 24 ore prima in modo da simulare una lezione in classe che si prepara con anticipo, lasciando che la Gm scorra com’è accaduto per un emendamento dell’onorevole Rampi (collega di partito) per il concorso ordinario. Solo quest’ultima modifica oggi può essere fatta.
Il vaso di Pandora ha scoperchiato la verità: i docenti sono numeri. I discorsi a cinque stelle sul merito, la competenza, la stabilizzazione stanno a zero. Neanche i sindacati vengono ascoltati, neanche la Cgil che ben si è espressa sul concorso straordinario bis chiedendo abilitazione per i partecipanti e Gm a scorrimento. La Cgil e il Pd “simpatizzano” si può dire. Almeno pensavamo fosse così.
Un paradosso: chi vince il concorso ordinario non accede alla formazione (cioè i neolaureati preparati sul nozionismo), i docenti che vivono di scuola e percorsi formativi (precari) accedono alla formazione abilitante, ma se rientrano nel quorum deciso dal Pd nel suo emendamento.
La sinistra non fa più nulla di sinistra, non stabilizza i lavoratori. Non aumenta gli stipendi degli insegnanti. Poteva farlo perché con i 5Stelle (oggi polverizzati rispetto ad inizio legislatura e spalmati su altri partiti) aveva i numeri per approvare i desiderata in Parlamento. Ma soprattutto ha ancora un paio di settimane per farlo, per inserire le modifiche sul Dl aiuti bis, per sedersi ad un tavolo con il Coordinamento Modifichiamo il concorso Straordinario Bis. E se non farà le modifiche di giustizia e non aumenterà oggi gli stipendi seriamente e non con briciole – come non l’ha fatto finora – è perché manca la volontà politica. E il mondo della scuola farà bene a guardare a destra. Perché la sinistra era al governo e non ha fatto.
Il diavolo non lavora alla luce del sole, si nasconde nei dettagli. Eccoli i dettagli a parità di punteggio i candidati di una regione sono dentro e altri fuori, accade che con 12,25 punti complessivi accedi al percorso del ruolo nel Lazio e con oltre 90 sei fuori in Friuli Venezia Giulia. Lo ha deciso il Pd, non lo ha deciso in base ad un punteggio, ad un merito (somma di titoli/servizi e prova) ma al contingente dei posti a bando, lasciando in mano la vita delle persone alle commissioni, spesso colleghi che si sono conosciuti a scuola. Ma come? Il valutatore conosce il valutato? Già!
Il diavolo è ancora più furbo, la graduatoria decisa dal Pd nel suo emendamento non scorre, perciò, se un candidato rinuncia al posto perché ha vinto il concorso ordinario, la cattedra va persa. Non ci sarà il docente in classe? Eccome se ci sarà, sarà lo stesso, ma precario perché così lo Stato risparmia. Gli studenti rinunceranno alla continuità didattica. Sissignori, avanti il prossimo, altro giro, altra corsa.
Subentra Pandora, quella della “risposta risolutiva”. La risposta risolutiva esisterà quando non ci saranno più differenze tra posti di diritto e di fatto (cattedre al 30 giugno e al 31 agosto, in quanto il lavoro per gli insegnanti è il medesimo), quando le persone non saranno considerate numeri.