La settimana corta? Una follia! Lettera
Inviata da Imelde Carlessi – Da quest’anno, quasi tutte le Scuole Secondarie Superiori di Secondo Grado site in Treviglio inizieranno ad offrire ai loro studenti la settimana corta, senza la frequenza delle lezioni al sabato.
Da genitore della (ben nutrita) minoranza che mai avrebbe sperato in una tale soluzione, considero questa scelta FOLLIA PURA! Sono stati sbandierati in mille modi le ricadute positive di questa scelta che, per i ragazzi, sembrano ridursi ad una mattinata “libera” aggiuntiva alla settimana, oltre alla domenica. Forse non sono stati abbastanza considerati gli effetti devastanti che questo “sabato libero” porterà al resto della settimana: innanzitutto, dovendo comprimere tutte le ore di lezione in cinque giorni, si chiede ai ragazzi di seguire sei o sette lezioni mattiniere. Soprattutto in un liceo, dove le lezioni sono prettamente teoriche (in forma laboratoriale o di lezione frontale, poco cambia) mi chiedo dove i ragazzi troveranno le risorse per rimanere lucidi: studieranno magari fisica o latino alla sesta o settima ora? Perché solo in un mondo ideale tutte le ultime ore di tutte le classi potranno godere, ogni giorno, di lezioni “leggere” (ammesso che ce ne siano).
Una volta terminate le lezioni, i ragazzi potranno tornare a casa, con le tempistiche che i mezzi pubblici richiedono, alle 15 o alle 16 del pomeriggio, quando finalmente potranno pranzare. Dopo un dovuto riposo, potranno cominciare a svolgere i compiti e a studiare, per la necessaria personale rielaborazione dei contenuti. Avranno da preparare le cinque/sei materie per il giorno successivo. Considerando che una versione di greco o latino, per un liceale, potrebbe portar via almeno un paio d’ore, siamo all’orario di cena e in poco tempo all’ora di riposare, visto che la sveglia, per questi ragazzi, suona molto presto.
Le già risicate ore da poter dedicare allo studio sembrano non poter lasciare spazio alle attività facoltative di arricchimento proposte dalla scuola (certificazioni linguistiche, attività laboratoriali o di approfondimento…) o ad altre attività extra scolastiche, altrettanto importanti (sport, musica, volontariato…). I ragazzi potranno concentrare tutto nel loro famoso “sabato libero”? Potranno svegliarsi più tardi, recuperare ore di studio e compiti, svolgere attività extra scolastiche o partire con la famiglia per il fine settimana o…cos’altro??
Aggiungo una preoccupazione che riguarda un altro aspetto importante per il benessere dei ragazzi: uscendo di casa prestissimo e rincasando a metà pomeriggio, arriveranno a pranzare tra le tre e le quattro del pomeriggio. Anche prevedendo un paio di merende a metà mattina, non è certo un orario ideale per organizzare i pasti durante il giorno (se si considera poi che diversi ragazzi, soffrendo il mal d’auto, non fanno colazione, prima di salire sull’autobus…).
Resto davvero molto, molto perplessa quando cercano di far passare questo “sabato libero” come un vantaggio per i ragazzi. Non lo sarà davvero. Sarà molto faticoso affrontare queste settimane di scuola. Qualcuno avrà certamente valutato i vantaggi di questa scelta, ma non cerchino di convincermi che l’hanno fatto per i ragazzi. Loro ne pagheranno solo lo scotto.