La “scuola social”: addio a compiti in classe, pagelle, rituale lezioni-merenda-lezioni. Cosa ne pensi?

Si trova a Varese, nel popoloso rione di San Fermo. Nata dalla volontà di alcune maestre dell’Istituto Statale IV novembre, con la collaborazione delle mamme e di realtà locali che collaborano a sostegno del progetto.
Il progetto di questa “scuola social” attinge dal manifesto “Una scuola”, delle ricercatrici dell’Università Bicocca di Milano, Francesca Antonacci e Monica Guerra, con le quali hanno collaborato. Leggi il manifesto
Gli spazi: le aule hanno tavoli di lavoro e non banchi singoli, e a disposizione c’è un orto di 400 metri quadri concesso dal Comune di Varese nel parco del quartiere.
Il sostegno delle realtà locali: l’onlus Radici ha messo a disposizione le sue competenze in materia agricola chiedendo in cambio di poter partecipare al lavoro dei docenti per apprendere nuove competenze pedagogiche.
La municipalizzata comunale e una fattoria hanno dato un contributo per l’acquisto degli attrezzi e delle sementi necessari nell’orto. Un’associazione di donne locali fornisce lo scuolabus per gli spostamenti dei bambini.
Il tempo scuola:
40 ore settimanali: niente lezioni frontali ma lavori di gruppo sull’accoglienza e il gioco libero, la condivisione, le esperienze e le emozioni, tanti laboratori di manualità nel pomeriggio ed escursioni alla scoperta del territorio.
Spiega la maestra
Rosaria Violi
“Abbiamo bambini contenti di frequentare perché accogliamo domande e curiosità dopo che li abbiamo portati a conoscere l’orto, i boschi qui intorno, gli animali delle aziende agricole o a prendersi cura della terra. Così conoscono gli alberi e i fiori, osservano i cambiamenti delle stagioni e scoprono il mondo in cui vivono”
La testimonianza di una mamma “Ci è piaciuta l’idea che i bambini non siano passivi davanti alla conoscenza ma scoprano con le loro mani, imparando facendo e diventando cittadini del mondo: nei musei, negli orti, nel bosco o a scoprire gli animali del nostro lago. Tutto questo è fonte di sapere, aula e libro”
Cosa ne pensi? Pensi che possa trattarsi di un progetto realizzabile in qualsiasi contesto o è utile solo per alcune realtà? Come sarà il futuro scolastico di questi alunni nel momento in cui dovranno frequentare la scuola media?