La scuola senza compiti (ma con i voti) dove si sperimenta il modello finlandese: “All’appello chiediamo ai bimbi come stanno”

Una scuola primaria molto particolare si trova a Chieri, in provincia di Torino. Come segnala La Repubblica, l’istituto scolastico è dedicato alla memoria della docente Margherita Ronco, è la prima scuola paritaria italiana che adotta il metodo finlandese.
I locali, precedentemente appartenenti alla scuola Sant’Anna, sono stati reinventati secondo i principi pedagogici finlandesi, mantenendo un design sobrio che equilibra stimolazione e concentrazione.
Gli ambienti di apprendimento sono diversi dal comune: addio ai classici banchi verdi, sostituiti da tavoli di gruppo, divanetti confortevoli e un’aula di musica per le pause.
In attesa dell’accreditamento dal ministero dell’Educazione finlandese, la scuola si appresta a ricevere la visita del console onorario Giovanni Dionisio.
Il programma scolastico della Daisy rivoluziona l’insegnamento tradizionale, eliminando le lezioni frontali e i compiti a casa a favore di attività in classe, sia individuali che di gruppo, e laboratori basati su giochi e quiz.
Un elemento distintivo è l'”appello delle emozioni”, uno strumento per educare i bambini all’emotività. Gli insegnanti chiederanno quotidianamente agli studenti come si sentono, stimolando una riflessione più profonda e personale.
Le giornate scolastiche comprendono sei ore di lezioni da 50 minuti, seguite da laboratori pomeridiani vari, dalla danza al rugby, con ampi momenti di relax. La dirigente Nicoletta Coppo enfatizza che non c’è uno schema rigido: l’organizzazione sarà adattata in base all’umore dei bambini.
Nata durante la pandemia, la Scuola Daisy mira a rendere i bambini più felici e autonomi. Il progetto ha già una decina di iscritti, ma l’obiettivo è raddoppiarli prima dell’inizio dell’anno scolastico.
La scuola mantiene i voti, ma con un approccio positivo: il fallimento non esiste, solo tentativi e sperimentazione. Con una retta di 4.500 euro all’anno, la scuola non mira all’elitarismo, ma a fornire un servizio educativo di qualità, con la possibilità di accedere a un buono scuola.