La scuola opera scientificamente? Lettera

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Inviata da Enrico Fortunato Maranzana – La rigorosità scientifica è sconosciuta alla scuola: il suo operare è ancora ancorato alla mera trasmissione delle conoscenze. Tuttavia, già nel 1974, tale finalità è stata superata, sostituita dalla missione di promuovere “la piena formazione della personalità degli alunni”. Questo obiettivo consiste nello “Sviluppare le capacità e le competenze, attraverso conoscenze e abilità, generali e specifiche, coerenti con le attitudini e le scelte personali”.

Per garantire la rigorosità della gestione è essenziale definire chiaramente le premesse: i processi scolastici sfuggono al controllo quando gli elementi fondamentali non sono rigorosamente stabiliti. In questo contesto, non si può parlare di razionalità senza una precisa determinazione del significato di capacità e di competenza.

Capacità e competenze: chiarezza concettuale

Una definizione per elencazione conduce al significato di capacità: analizzare; applicare; argomentare; comunicare; comprendere; decidere; generalizzare; giustificare; interpretare; memorizzare; modellare; progettare; relativizzare; riconoscere; sintetizzare; sistematizzare; trasferire; valutare … e, per evitare ambiguità, ogni capacità sarà processualizzata.

L’argomentare sia d’esempio:

  • Definire l’obiettivo: stabilire chiaramente il fine del proprio lavoro.
  • Formulare ipotesi significative/elencare i dati necessari: identificare le affermazioni chiave da sostenere e i dati richiesti per supportarle.
  • Riconoscere/assumere punti di vista diversi: essere aperti a diverse prospettive e considerare riflessioni alternative.
  • Costruire concatenazioni causa-effetto per pervenire a coerenti conclusioni: stabilire relazioni logiche tra le affermazioni e le evidenze, portando a conclusioni plausibili.
  • Formalizzare il ragionamento: strutturare l’argomentazione in modo chiaro e sistematico, facilitando la comprensione.
  • Registrare puntualmente tutte le azioni/decisioni prese nel corso dello sviluppo di un progetto: tenere traccia delle scelte effettuate e delle evidenze raccolte, per garantire trasparenza e riflessione critica.

Questa analisi rappresenta una delle fasi della “Programmazione dell’azione educativa“, funzione cardine del Collegio dei docenti.

Il significato di competenza in ambito scolastico

Riflettiamo ora sul concetto di competenza, la cui determinazione richiede una comprensione chiara del termine assioma. Esso è una proposizione considerata evidente e accettata, senza necessità di dimostrazione. Analogamente, la competenza può essere definita assiomaticamente come il comportamento di chi risolve con successo un compito, utilizzando capacità/abilità e conoscenze.

Alla luce di questa definizione, l’attuale proposta di legge, titolata “Introduzione delle competenze non cognitive”, già approvata dalla Camera e che il Senato è in procinto di votare, è viziata da un errore concettuale grave. Affermare che esistono competenze prive di conoscenze equivale a sostenere che l’acqua possa esistere senza ossigeno.

Un ritorno al passato mascherato da innovazione

Questa proposta, presentata come innovativa, ripropone e banalizza quanto già previsto mezzo secolo fa, quando la cultura sistemica ha guidato il legislatore: tutte le materie sono interdipendenti perché orientate verso un obiettivo comune. Riproporre una visione compartimentata della scuola, come se fosse divisa in ambiti separati, significa tornare indietro di cinquant’anni, ignorando la dinamicità socio-culturale attuale.

Solo attraverso un’organizzazione scientifica, fondata sulla chiarezza concettuale e sulla coerenza tra finalità e processi educativi, la scuola potrà rispondere alle sfide della società moderna e formare cittadini autonomi e competenti.

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