“La scuola media, un buco nero”, Severgnini e l’urlo contro la scuola che stritola l’adolescenza: “Sottopone i ragazzi a ritmi serrati e orari indecenti”

Sull’onda emotiva dei recenti fatti di cronaca che hanno visto giovani protagonisti di efferati crimini familiari, Beppe Severgnini, dalle pagine del Corriere della Sera, invita a una riflessione profonda e scevra da facili conclusioni.
L’orrore per quanto accaduto, sostiene Severgnini, non deve cedere il passo a giudizi affrettati o a sterili processi mediatici. Piuttosto, è necessario un approccio cauto e consapevole, che parta dall’ascolto degli esperti e dalla presa di coscienza del complesso universo giovanile.
Severgnini critica l’atteggiamento di chi, specie sui social e in televisione, si erge a esperto di psicologia spicciola, alimentando confusione e disinformazione. Ribadisce l’importanza di affidarsi a professionisti qualificati, come i neuropsichiatri infantili, spesso relegati ai margini del sistema sanitario nonostante la crescente domanda di aiuto.
Il giornalista punta il dito contro una società che, ossessionata dall’apparenza e dalla perfezione, rischia di soffocare le fragilità degli adolescenti. Genitori e adulti in generale, invece di inseguire modelli irraggiungibili, dovrebbero riscoprire il valore del dialogo autentico e dell’ascolto empatico.
“Com’è andata la scuola?” è una delle frasi più assurde che vengono pronunciate nelle case italiane”, scrive Severgnini, sottolineando come spesso ci si accontenti di risposte superficiali, senza cogliere il disagio celato dietro un laconico “bene”.
Severgnini critica anche l’organizzazione scolastica, in particolare quella delle scuole medie, che sottopone i ragazzi a ritmi serrati e orari proibitivi, lasciandoli soli nel momento più delicato della crescita.
L’editoriale si conclude con un accorato appello a non distrarsi, a non arrendersi di fronte alle difficoltà, a dedicare tempo ed energie ai ragazzi, ponendo domande, osservando, ascoltando. Solo così, conclude Severgnini, sarà possibile cogliere i segnali di allarme e intervenire tempestivamente, affidandosi al supporto di professionisti competenti.