“La scuola è in difficoltà”, Massimo Cacciari: “Adempimenti burocratici di ogni tipo, formulari, schede, ciarpame metodologistico e pseudo-tecnico soffocano la vera didattica”

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Un appello accorato quello che il filosofo Massimo Cacciari rivolge al ministro della Cultura, Alesssandro Giuli, dalle pagine de La Stampa. L’oggetto del suo intervento è la scuola, “soffocata da lacci e lacciuoli burocratici” che ne impediscono la reale funzione educativa.

“Adempimenti burocratici di ogni tipo, formulari, schede, ciarpame metodologistico e pseudo-tecnico soffocano l’autentica didattica”, denuncia Cacciari, sottolineando come la scuola sia oggi dominata da un eccesso di “soft skill metacognitivo a discapito del “duro confronto con le cose da imparare”, ovvero i contenuti, gli autori, i testi.

Un sistema, quello scolastico, in mano a “oscure potenze ministeriali”, dove regnano “la peggior burocrazia alleata alla peggior Accademia”, che promuovono un “perverso ideale” di subordinazione della formazione al mercato.

Cacciari invoca un ritorno all’insegnamento della cultura, richiamando il pensiero di Croce e Gentile, secondo cui non può esserci egemonia culturale senza un’adeguata formazione scolastica.

“Lei è ministro della Cultura, getti il grido di allarme, ammesso non sia troppo tardi”, conclude Cacciari, invitando Giuli a farsi promotore di un cambiamento radicale nel sistema scolastico.

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