La scuola dove c’è una classe riservata agli studenti atleti: “Non si interroga dopo la partita, così prendiamo il diploma senza rinunciare allo sport”
Un istituto tecnico professionale di Bologna, con la sua classe a indirizzo commerciale a vocazione sportiva, si sta affermando come un punto di riferimento nazionale per gli studenti-atleti.
Partito nel settembre scorso, il programma offre un’opportunità unica: conciliare la passione sportiva con il percorso scolastico, una formula che ha riscosso grande successo, come segnala La Repubblica.
Tra i criteri di ammissione, vi è la partecipazione a tornei regionali e nazionali. Al momento, 18 dei 24 studenti seguono il percorso di studente-atleta, una quota significativa che testimonia l’efficacia del programma. “L’obiettivo è consentire ai ragazzi di arrivare al diploma senza rinunciare allo sport”, sottolinea la preside. La novità del corso sta attirando l’attenzione di molte società sportive, tanto che si sta valutando la possibilità di aprire una seconda classe.
A differenza del liceo sportivo, che spesso porta a un percorso universitario, questo corso offre un diploma immediatamente spendibile nel mondo del lavoro. Le materie tradizionali sono integrate con specifici insegnamenti legati allo sport, come marketing sportivo e legislazione sportiva, permettendo agli studenti di acquisire competenze direttamente applicabili nel loro ambito di interesse.
La referente del corso e insegnante di educazione motoria, a La Repubblica, evidenzia come il corso sia modulato sulle esigenze degli studenti, coniugando studio e sport senza compromessi. Gli studenti hanno la possibilità di gestire meglio i loro impegni grazie a un calendario scolastico adattato, come le verifiche non programmate il lunedì. “Sono abituati alla disciplina e al sacrificio, ma hanno bisogno di potersi programmare“, afferma.
La classe si distingue per un ambiente vivace e uno spirito di squadra, elementi che facilitano l’integrazione e il mutuo supporto tra gli studenti. “Non ci sentiamo pesci fuor d’acqua”, conferma una studentessa e pallavolista. Tale senso di appartenenza e comprensione reciproca è un fattore chiave nel successo del programma.
