La scuola dell’inclusione e la scuola delle unicità è una prospettiva a cui tendere. Siamo sulla strada giusta? Cosa serve ancora e quali scommesse abbiamo da vincere in Italia?
Inclusione in classe, ricordiamo (e non fa mai male ridefinire la cosa di volta in volta) indica il processo attraverso il qual tutti i bambini, indipendentemente dalla loro religione, dalla loro razza, dalle competenze e dalle abilità, dalla loro origine etnica, dal genere ma anche del loro stile di apprendimento hanno pari accesso a quelle che sono le poliedriche opportunità educative in un particolare ambiente di apprendimento in cui ciascuno degli studenti è ugualmente sicuro, apprezzato e rispettato. Realizzare una classe inclusiva vuol dire, congiuntamente a quanto abbiam già detto, pure affrontare energicamente la sfida per eliminare e sopprimere definitivamente gli stereotipi e gli atteggiamenti negativi basati sul genere, sulle abilità, sullo stile di apprendimento, sul background razziale, etnico o religioso, o su qualsivoglia altra peculiarità identificativa.
Gli studenti visti come “altri”
Gli studenti che hanno sperimentato e vissuto sulla propria pelle l’essere visti come “altri” nelle scuole inclusive devono, e non può che essere così, essere accolti come preziosi protagonisti della classe. L’inclusione in classe è, infatti, di basilare importanza in quanto determina e favorisce quello che comunemente va definito come “senso di appartenenza”. Ovvero la sensazione che ha l’alunno di essere visto e, in quanto tale, compreso per quello che è. Cioè, se ne deve considerare e apprezzare il suo valore intrinseco come essere umano. Le classi inclusive permettono ai bambini e ai ragazzi (a secondo del ciclo) di crescere e di maturare come individui che hanno fiducia in se stessi, non solo come studenti durante il loro permanere a scuola, ma nella vita oltre la studio come cittadini nelle loro comunità di appartenenza e nel mondo nel quale decidono di vivere e di lavorare.
Chi trae vantaggio dall’inclusione in classe?
Le classi inclusive non devono essere viste solo come il luogo nel quale supportare l’istruzione scolastica per gli studenti con bisogni educativi speciali. Ma lo spazio fisico e culturale, umano e professionale, nel quale tutti gli alunni beneficiano dell’inclusione come fattore motivazionale e esperienziale in classe. E non solo gli alunni, però. Insieme a loro gli insegnanti, i genitori o i tutori degli studenti, la stessa dirigenza scolastica impegnata a vivere questo clima di rinnovata e migliorata positività. Tutti gli studenti traggono vantaggio dall’interazione e dallo sviluppo di amicizie all’interno di diversi gruppi di pari, e gli insegnanti traggono vantaggio dal conoscere i propri studenti in modi più profondi e significativi. Nelle culture scolastiche inclusive, gli insegnanti e gli amministratori affrontano meno assenze e problemi disciplinari perché gli studenti che si sentono valorizzati e inclusi tendono ad essere maggiormente coinvolti nella propria partecipazione positiva alla comunità di apprendimento. Per genitori e tutori, le classi inclusive significano che i loro figli imparano e trascorrono gran parte della loro giovane vita in un ambiente sicuro e stimolante. E ciò può avvenire solo nel momento ne quale il docente indossa l’abito della accountability, responsibility, resiliency e flexibility. Fattori che costituiscono le meta-competenze che permettono all’insegnante di analizzare e affrontare, con la dovuta attenzione, le situazioni, nelle classi inclusive, applicando le competenze emotive, sociali e relazionali.
i passaggi per promuovere l’inclusione in classe
Esistono molte strategie per promuovere, con compiutezza, l’inclusione in classe. In generale, queste strategie riguardano la comprensione di ogni studente come individuo, la creazione di un ambiente di apprendimento interattivo che consideri le esigenze di tutti gli studenti e la costruzione di collaborazioni con tutte le parti interessate nella vita degli studenti. Esistano infiniti esempi di inclusione. Abbiamo individuato alcune categorie di esempi – modelli da utilizzare.
Conosci i tuoi studenti
La base di un percorso inclusivo risiede nella capacità di costruire una relazione autentica con ogni studente della classe. Questo è il presupposto una classe veramente inclusiva. Nelle classi inclusive, i docenti lavorano ininterrottamente per comprendere il background e le prospettive dei loro studenti. Sono sempre i docenti ad offrire nuove e migliorate opportunità agli studenti; modalità atte a condividere in modo sicuro le personali storie di vita e le loro prospettive professionali e umane. Quando gli insegnanti investono il loro tempo e le loro energie (mettendo a frutto le loro competenze) per conoscere ogni studente e rispettare ciascuno di dà vita a uno spazio sicuro per l’apprendimento, a un qualificato e ben definito senso di appartenenza. Un senso più profondo e delle competenze culturali più ricche sia per gli insegnanti stessi che per gli studenti intesi nella loro totalità.
Offrire agli studenti diversi modi per apprendere e migliorare la memorizzazione d’insieme
Inutile disconoscere o disapplicare la circostanza che più di altre rende la classe inclusiva: ovvero la consapevolezza che ciò che motiva gli studenti ad apprendere e gli stili di apprendimento che funzionano meglio per ciascuno di essi siano le componenti chiave per promuovere l’inclusività in classe. All’inizio dell’anno scolastico, gli insegnanti potrebbero prendere in seria (direi, necessarie e indifferibile) considerazione la distribuzione di un questionario o l’organizzazione di conversazioni su ciò che vedono come i loro punti di forza e di debolezza, su ciò che, ad esempio, entusiasma gli studenti con particolare attenzione all’apprendimento e agli obiettivi che si sono prefissati per l’anno, per poi assorbire tali risultati nelle strategie che definiscono, progettano e realizzano gli interventi educativi (e non solo, dunque, le lezioni), ma anche i progetti e il materiale didattico (impegniamoci sulla diversificazione). L’implementazione di diverse attività attorno a una singola lezione può anche offrire agli studenti diversi modi per apprendere e migliorare la memorizzazione d’insieme, globale. Sarebbe utile, un esempio per tutti, programmare un progetto artistico creativo, una discussione interattiva con i compagni, un’attività di lettura indipendente o un esperimento pratico su uno specifico argomento che non solo rafforza la conoscenza di e tra tutti gli studenti ma facilita anche l’apprendimento attraverso una vasta gamma di stili di apprendimento.
Promuovere un ambiente di apprendimento positivo
I docenti dovrebbero stabilire aspettative chiare per la classe e permettere agli studenti di partecipare allo sviluppo di tali aspettative promuovendo un ambiente di apprendimento positivo in cui tutti possono essere e di fatto sono coinvolti e responsabilizzati. Insegnanti e studenti possono lavorare insieme per creare regole di comportamento che promuovano un ambiente di apprendimento sicuro, leale, produttivo e, principalmente, rispettoso di tutti in classe. La classe potrebbe, per esempio, disquisire sulle reali conseguenze in caso di regole infrante. Nella creazione di un ambiente di apprendimento positivo, gli insegnanti dovrebbero ascoltare dinamicamente, con la voglia di compartecipare e non di gestire, allo sviluppo delle idee degli studenti inerentemente allo sviluppo e all’applicazione delle regole della classe e sviluppare, insieme a loro e parallelamente a loro le linee guida per la risoluzione dei conflitti perché, quando gli alunni si sentono ascoltati, si avvertono come considerati, visti e, naturalmente, inclusi.
La scuola dell’inclusione e la scuola delle unicità è una prospettiva a cui tendere. Siamo sulla strada giusta?
La scuola dell’inclusione e la scuola delle unicità è una prospettiva a cui tendere, dunque. Ma siamo sulla strada giusta? Io credo proprio di sì, ma serve un corpo docente maggiormente accogliente e più compiutamente formato a questa nuova prospettiva. Non sono parole ed enunciati. Stiamo parlando di pratiche, di stili di insegnamento e di duttilità nell’utilizzo di progettualità e materiali. L’Italia, più di altre nazioni, ha bisogno di ciò.