La scuola con spazi relax per i docenti e tanta innovazione, ecco come funziona. Intervista a Laura Biancato

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“Persone che hanno rotto gli schemi non per puro spirito di contraddizione, ma perché sanno che in alcuni momenti uscire dai confini e da un modo consolidato di fare le cose è necessario per sostenere il cambiamento, mettendo al centro obiettivi e risultati, piuttosto che procedure e adempimenti”. E’ questa la motivazione con cui il Forum della Pubblica amministrazione concluso nei giorni scorsi ha dato un riconoscimento ad alcune figure che per un motivo o un altro hanno contribuito a introdurre innovazione nella scuola e nella pubblica amministrazione. “Del resto – proseguono gli organizzatori – cambiare mentalità e abitudini consolidate è non solo possibile, ma anche necessario: ce lo ha dimostrato l’anno che abbiamo appena vissuto”.

Tra i tre vincitori di quest’anno, che secondo i promotori hanno unito competenza, idee, coraggio, spirito di iniziativa e lungimiranza e sono diventate motore di cambiamento all’interno delle organizzazioni in cui lavorano, scegliendo soluzioni fuori dagli schemi e superando la logica del “faccio così, perché si è sempre fatto così” c’è Laura Biancato, dirigente scolastica dell’Itet Einaudi di Bassano del Grappa, siamo in provincia di Vicenza. Si legge nella motivazione del riconoscimento che la premiata ha profondamente innovato gli standard dell’istruzione superiore, a partire dall’introduzione nella sua scuola di spazi di co-working e relax per studenti e docenti, nuovi laboratori per le materie STEM e per nuovi indirizzi (robotica, geotecnica, costruzioni) e nuovi strumenti digitali, come iPad e monitor touch con sistemi di mirroring per le lezioni. Ha previsto un supporto agli studenti con fragilità, con un team di quattro esperti, tra psicologi e counselor, sportelli di ascolto e azioni nelle classi. Nel programma scolastico ha inserito le soft skills, che i ragazzi sperimentano con lavori in gruppo e public speaking, più autoanalisi di sé e del proprio progetto di vita.

“Giro con gratitudine questo riconoscimento a un istituto davvero “out of the box” – dice ora la preside veneta, che peraltro resta con i piedi per terra e non dimentica i problemi che attendono tutte le scuole a partire dai prossimi giorni in vista della ripresa del nuovo anno scolastico in assenza per ora di indicazioni precise sul come muoversi in termini di distanziamento e organizzazione della didattica – ma anche alle altre scuole che ho diretto e dove ho sempre lavorato con passione ed entusiasmo, l’IC Mussolente e l’IIS Rigoni Stern di Asiago. Scuole pubbliche coraggiose, che rompendo gli schemi sanno offrire sempre più opportunità agli studenti, alle studentesse, alle famiglie. Parlo di professionisti, docenti e personale ATA, che hanno a cuore ciò che fanno e non si fermano mai”.

Dirigente Laura Biancato, il vostro è stato insomma un lavoro corale

“Guardi, siamo stati gli unici a collegarci in gruppo alla premiazione ed eravamo in tanti. Ci siamo collegati da scuola. C’erano i collaboratori scolastici, i ragazzi, i docenti. Sì, è stato davvero un lavoro corale. Il riconoscimento era individuale. Ma pur essendo un premio nominale, è pensato per valorizzare l’esperienza fatta e la possibilità di sperimentare delle soluzioni che come voleva il premio e come ieri l’altro hanno spiegato durante la diretta riescono a rompere gli schemi. E’ un riconoscimento formale. E’ stato sottolineato in diverse occasioni l’impegno di Forum Pa per portare la pubblica Amministrazione fuori dagli schemi pensando che la realtà in generale è molto in movimento e ha bisogno di un suo adattemento costante al combiamento. E siccome ci sono sempre dei problemi nuovi da risolvere avere un pensiero laterale e di creatività aiuta a risolvere questi pensieri emergenti”

Traducendo in termini pratici?

“Le motivazioni hanno soprattutto messo in evidenza gli spazi che abbiamo realizzato. Si pensi al co-working tra docenti e studenti, agli spazi disponibili per i docenti e gli studenti e per il resto del personale, migliorativi perché allestiti in zone ampie dell’istituto dove prima non c’era niente. Spazi con tavoli grandi, con sedute morbide, diversi sgabelli, puffi, tavolini da bar allestiti in maniera molto varia, ambienti polifunzionali, per i ragazzi da utilizzare nel pomeriggio o al mattino per gruppi di lavoro e anche come spazi di lavoro per i docenti anche se per i docenti abbiamo creato appositi spazi molto gradevoli e quasi poco scolastici, con tavoli e divanetti, con armadietti personali, anche per i ragazzi, e quindi trasformando gli spazi della scuola in ambienti più umani e meno da caserma. Però nel progetto presentato c’era anche altro. Abbiamo messo tutto quel che è stato fatto per il benessere degli studenti”

Gli studenti hanno apprezzato?

“Assolutamente sì. Queste cose sono state progettate a novembre 2020 quando eravamo ancora a scuola con all’orizzonte la pandemia. Con i rappresentanti dell’istituto ci chiedevamo come valorizzare gli spazi inutilizzati della scuola. I rappresentanti hanno scelto gli arredi, poi c’è stata di nuovo la chiusura della scuola e i ragazzi sono rimasti a casa ma noi dello staff siamo andati avanti, abbiamo completato gli ordini, i collaboratori hanno dipinto le pareti, e così quando i ragazzi sono torati a marzo hanno trovato questi spazi già realizzati. Hanno montato parte degli arredi e devo dire sì, sono stati molto contenti”.

Quanto il benessere percepito a scuola contribuisce a ridurre gli abbandoni?

“Riguardo al benessere abbiamo un team di psicologi e counselor già presenti da anni, ma è stato potenziato per il benessere durante il periodo della pandemia. Abbiamo un servizio di tutoring individuale per studenti con difficoltà specifiche a seguire la Dad, e non sto parlando di alunni con handicap o con Dsa, abbiamo seguito un centinaio di ragazzi con rischio di abbandono della scuola per la situazione personale e familiare. Un docente li ha seguiti nello studio. Li ha agganciati alla scuola e abbiamo avuto un successo altissimo con ragazzi a rischi di abbandono. Quando siamo rientrati il servizio di tutoring è continuato in presenza”.

Il riconoscimento parla anche del ruolo delle soft skills.

“Abbiamo puntato sulle competenze trasversali come il parlare in pubblico o per sviluppare una conoscenza di sé più elevata e per imparare a usare la relazione social per la professione futura, il lavorare in team per raggiungere gli obiettivi: su questo abbiamo coinvolto degli esperti in presenza e a distanza”.

E’ servito?

“Sì. Abbiamo ad esempio fornito agli studenti delle quinte un questionario approfondito sulla percezione di sé e dei talenti. Rispetto a questi test tanti alunni di quinta che in genere non ringraziano – anche se non è dovuto – questa volta in tanti ci hanno scritto per dire che lo strumento era servito tantissimo per riflettere su quanto avrebbero voluto fare in futuro. Anche i docenti mi hanno confermato la propria soddisfazione. Sono strumenti che la scuola in genere non ha e bisogna farseli fornire da chi se ne occupa a livello professionale. Non siamo in grado da soli ma questi come altri sono strumenti importanti. Per il prossimo anno abbiamo acquistato un corso per ogni studente per sviluppare una parte della propria professione futura, qualunque essa sia, utilizzando il web e i social: qualunque azienda ha oggi una parte del proprio marketing sviluppata sui social, ma c’è tutta una tecnica per usare i social, non si può certo improvvisare. Ogni social ha delle tecniche che si differenziano una dall’altra: Instagram per dire è diverso da Tik Tok. E’ stata inserita da esempio un’unità didattica di ben 61 ore in materia di business online nel piano di studi ma non si può pretendere da un docente che sappia fare queste cose, quindi queste professionali tà devono essere reperite fuori”

La pandemia ha costretto le scuole, il personale, gli alunni a un avanzamento tecnologico straordinario. Gli strumenti innovativi saranno utilizzati nel futuro?

“Alla fine useremo sempre questi strumenti. Pensiamo di fare così anche il prossimo anno. Vogliamo tenere abilitato ciò che abbiamo sperimentato. Ma anche i consigli di classe abbiamo sperimentato che funziona svolgerli a distanza e tante altre riunioni. Ma si pensi ai messaggi video che potrebbero sostituire le Circolari. Io ho sostituito in questi mesi le circolari con brevi messaggi video”.

Dalla poesia alla prosa. Come sarà il prossimo anno?

“Siamo preoccupati tutti, non abbiamo ancora alcuna notizia sull’organizzazione e le classi sono pesanti. La situazione è pesante. Si dice sia necessario organizzarci tutti per tempo. Ma come? speriamo ci diano risposte certe.

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