La scuola che non dà voti. Un docente: “L’apprendimento mnemonico, pur premiato dal voto, non sedimenta. La ricerca personale metabolizza la conoscenza”

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Rischiava di chiudere, ora ci c’è boom di iscritti. Parliamo di una scuola primaria in provincia di Verona.

Al Corriere della Sera interviene il docente referente dell’istituto: “La scuola primaria Massalongo è la prima scuola pubblica di Verona che ha formalmente deciso, in un collegio docenti del 2017, d’istituire un plesso a ispirazione montessoriana”, spiega Davide Quinci, docente della scuola e referente del progetto Montessori per l’IC18, insieme a Monica Gallo della scuola dell’infanzia Le Coccinelle.

“La Massalongo è passata dall’essere vicina alla chiusura (con 8 iscritti nel 2016) ad avere domande in esubero, dopo l’attivazione del metodo montessoriano”, aggiunge.

Poi spiega: “Quante volte, anche dopo un esame universitario, preparato di corsa solo per superarlo, abbiamo dimenticato i contenuti? Qualunque apprendimento mnemonico, seppur premiato col voto, non va a sedimentarsi, perché non c’è più motivo per “trattenerlo”. Il voto indica se uno studente è in grado di ripetere lo stesso dato in un preciso momento. Ma è così importante? Invece se c’è ricerca personale e attiva, stimolata da una motivazione e una curiosità, il percorso di conoscenza viene interiorizzato diventando competenza e abilità, che saranno a loro volta da stimolo per ulteriori approfondimenti. Qui forniamo un metodo di studio”.

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