La prova di italiano all’esame I° ciclo: le indicazioni dell’USR Lombardia per presidenti e commissari

Nel quadro dell’esame conclusivo del primo ciclo di istruzione, la prova scritta di italiano rappresenta un momento di particolare rilievo. Per cercare di sciogliere i nodi e i dubbi legati alla preparazione di tale prova, l’USR Lombardia ha organizzato una serie di incontri per fornire assistenza e indicazioni di carattere normativo e operativo a chi dovrà presiedere alle sessioni d’esame.
Un riferimento normativo articolato
A stabilirne gli orientamenti generali è l’articolo 8 del decreto legislativo 62/2017, dove si specifica che la prova è finalizzata ad accertare la padronanza della lingua d’insegnamento. A tale riferimento si affianca il decreto ministeriale 741/2017, che ne definisce più puntualmente le caratteristiche, soffermandosi sull’espressione personale, sulla correttezza linguistica e sulla coerenza espositiva. A completare il quadro vi è una nota tecnica del 17 gennaio 2018 che, pur non avendo valore normativo, offre indicazioni operative utili per la costruzione delle tracce.
Prova di Italiano
Le tipologie di prove previste sono le seguenti:
- testo narrativo o descrittivo;
- testo argomentativo;
- comprensione e sintesi di un testo letterario, divulgativo, scientifico.
Le tre tipologie di traccia previste
Il documento ministeriale prevede che ogni commissione predisponga almeno tre tracce, da sottoporre ai candidati. Queste devono riferirsi a tre tipologie:
- testo narrativo o descrittivo, in cui si richiede coerenza rispetto a una situazione, un argomento, uno scopo e un destinatario;
- testo argomentativo, che consenta di esprimere un’opinione personale, con supporto di indicazioni di svolgimento;
- prova di comprensione e sintesi, incentrata su testi letterari, divulgativi o scientifici, con possibilità di riformulazione.
A queste 3 tipologie andrebbe aggiunta una quarta, le cosiddette tracce miste, che combinino elementi appartenenti a più tipologie. Non è obbligatorio che nella terna delle tracce d’esame siano presenti tutte e 3 le tipologie. L’unico vincolo normativo riguarda le tipologie di tracce utilizzabili, non il fatto che debbano essere tutte e tre presenti. Per esempio, la terna potrebbe essere costituita da tre tracce tutte di una stessa tipologia, oppure due di una ed una di un’altra.
Tipologia A: narrazione e descrizione
Questa traccia prevede la produzione di un testo che sviluppi un contenuto narrativo o descrittivo, rispettando quattro elementi indicati dalla norma: situazione, argomento, scopo e destinatario. Si può scegliere di accompagnare la traccia con un testo iniziale – come un racconto, un incipit o una lettera – che faciliti la contestualizzazione e stimoli l’elaborazione del candidato. È anche possibile specificare la forma del testo, come ad esempio un diario o un articolo, se ritenuto utile.
Tipologia B: il testo argomentativo
Nella prova argomentativa, si chiede al candidato di esprimere un punto di vista e sostenere la propria tesi attraverso argomenti ed esempi. La traccia deve includere indicazioni di svolgimento, che possono riguardare la riformulazione dell’argomento, la struttura del testo o la sua forma espressiva (es. discorso pubblico, dialogo).
È utile proporre un testo introduttivo che contestualizzi il tema e favorisca l’avvio della riflessione.
Tipologia C: comprensione e riformulazione
Questa tipologia si focalizza sulla capacità di leggere, comprendere e rielaborare un testo. La prova si articola solitamente in domande aperte che stimolano la produzione testuale e l’analisi.
Oltre al riassunto, sono considerate riformulazioni valide anche la parafrasi, la sintesi tra più testi, la riscrittura da un punto di vista diverso, o l’elaborazione di mappe e schemi. Il testo di partenza può essere narrativo, scientifico o divulgativo, anche in ottica di raccordo con il colloquio orale.
La tipologia mista
Questa proposta combina diverse modalità di scrittura e offre agli studenti l’opportunità di dimostrare competenze trasversali, dall’analisi alla produzione. Ad esempio, una traccia può prevedere una prima parte di comprensione e una seconda di produzione narrativa o argomentativa, ancorata al testo iniziale.
Per essere efficace, questo tipo di traccia richiede una preparazione metodica durante l’anno scolastico.
La nota 182 del 17 gennaio 2018
Si tratta di un documento per la redazione della prova d’italiano nell’esame di Stato conclusivo del primo ciclo. Pubblicata nel gennaio 2018 contiene indicazioni operative per la progettazione delle tracce d’esame ed è stata elaborata da una commissione ministeriale presieduta da Luca Serianni. Il documento in questione entra nello specifico della prova d’italiano e si rivela utile per avviare e/o sostenere la riflessione sulla prova di italiano e, a cascata, anche su alcuni orientamenti di fondo nell’insegnamento dell’italiano: non è, e non deve essere considerato, un testo normativo o un libretto di istruzioni per docenti.