La protesta dei genitori: “Viaggi di istruzione a rischio, tutta colpa della burocrazia. Valditara intervenga”

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Ancora una volta, i viaggi d’istruzione sono a rischio per migliaia di studenti in tutta Italia. Tra burocrazia asfissiante e pandemia, le gite scolastiche, considerate un momento fondamentale per la crescita e la formazione dei ragazzi, subiscono un duro colpo per il quarto anno consecutivo.

Il nodo principale è di natura burocratica. La Delibera ANAC n. 582 del 2023 ha reso obbligatorio l’utilizzo del Mercato elettronico MePA per le gite scolastiche, mentre il nuovo codice dei contratti (D.Lgs. 36/2023) impone alle scuole di diventare stazioni appaltanti qualificate per stipulare contratti superiori a 140.000 euro.

Le conseguenze sono pesanti:

  • Procedure lunghe e complesse: Le gare d’appalto richiedono tempi biblici, ostacolando l’organizzazione tempestiva dei viaggi.
  • Costi lievitati: L’iter burocratico e l’utilizzo del MePA causano un aumento dei costi, rendendo le gite inaccessibili per molte famiglie.
  • Disagi per le segreterie: Le segreterie scolastiche, spesso già oberate di lavoro, si trovano ad affrontare un carico burocratico aggiuntivo.
  • Responsabilità gravose sui docenti: La mancanza di indennità di missione e il timore di responsabilità legali disincentivano i docenti ad accompagnare i ragazzi.

Le proteste non si placano. L’Associazione genitori AGe Toscana ha lanciato un appello al Ministro Valditara su Change.org per sbloccare la situazione. Le famiglie lamentano la mancanza di informazioni, ritardi nei pagamenti e costi eccessivi.

La beffa: Lo scorso anno, uno studente su due non è partito a causa di problemi simili. Quest’anno, alcuni dirigenti hanno addirittura annullato tutte le gite, scatenando la rabbia degli studenti.

Cosa si può fare?

  • Sburocratizzare le procedure: Semplificare l’iter per l’organizzazione dei viaggi d’istruzione, esonerando le scuole dall’obbligo di MePA e stazione appaltante qualificata per importi inferiori a una certa soglia.
  • Ristabilire l’indennità di missione: Incentivare i docenti ad accompagnare i ragazzi in gita, riconoscendo il loro impegno con un adeguato compenso.
  • Valorizzare il fondo incentivante: Utilizzare il fondo per compensare i docenti che accompagnano i viaggi d’istruzione o prevedere l’utilizzo del fondo per questa specifica voce di spesa.

I viaggi d’istruzione non sono un lusso, ma un diritto fondamentale per gli studenti. È urgente un intervento del Ministero dell’Istruzione e dell’ANAC per sbloccare questa situazione kafkiana e restituire ai ragazzi la possibilità di vivere esperienze formative ed arricchenti.

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