La prof insultata da un’alunna: “Mi ha chiamato ‘lavavetri'”. E sui social esplode il caso: è colpa delle famiglie, degli stipendi o di un sistema scolastico al collasso?

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Diverse testimonianze di docenti rivelano un clima sempre più difficile nelle scuole, con episodi di mancanza di rispetto e, in alcuni casi, aggressioni verbali da parte degli studenti.

Alcuni insegnanti descrivono situazioni in cui gli alunni si rivolgono a loro con toni sprezzanti, arrivando a dare ordini o a definirli con epiteti offensivi come “morti di fame”. La distanza sociale sembra accentuata dall’ostentazione di status symbol da parte di alcuni ragazzi, che sfoggiano oggetti costosi mentre sminuiscono la figura dell’insegnante: “A me una studentessa mi ha dato del “lavavetri”. Mah! A parte la questione della poca educazione della fanciulla, noi siamo trattati dallo Stato come tali. Inutile rimarcarlo”.

Le cause del disagio: stipendi, famiglie e sistema scolastico

Tra i commenti più ricorrenti, emerge la questione degli stipendi bassi dei docenti, che in alcuni casi guadagnano meno dei loro stessi studenti una volta entrati nel mondo del lavoro. “Se gli alunni sanno che in azienda prenderanno più dei loro insegnanti, che rispetto possono avere?”, si chiede un docente. Altri puntano il dito contro l’atteggiamento delle famiglie, accusate di sminuire il ruolo della scuola o di intervenire in modo inappropriato, come nel caso di una madre che ha preteso la registrazione fraudolenta della presenza del figlio a un corso PNRR. C’è anche chi critica il sistema scolastico stesso, con precariato diffuso e docenti non sempre adeguatamente formati.

Serve un cambiamento strutturale?

Alcuni insegnanti sostengono che senza un intervento deciso, la situazione non migliorerà. C’è chi invoca un ruolo più forte delle istituzioni, suggerendo di portare casi estremi all’attenzione delle autorità, mentre altri chiedono un ripensamento del sistema educativo, troppo spesso influenzato da logiche aziendaliste. “Se ai test INVALSI si chiede ai bambini se avranno abbastanza soldi per vivere, forse il problema è più profondo”, osserva un docente. La sfida, quindi, non riguarda solo la scuola, ma l’intera società.

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