La privacy non impedisce ai genitori di filmare e fotografare i figli nelle recite scolastiche di fine anno: attenzione ai social

La decisione non è cerro recente e, nonostante sia intervenuta, negli anni, una copiosa normativa (italiana ed europea) sulla privacy non è compromessa, in alcuna maniera, la libertà dei genitori di filmare e fotografare i figli nelle recite scolastiche. La decisione del “Garante per la protezione dei dati personali” è un po’ antica, era, infatti, il 6 giugno 2007, ma nulla pare contravvenire, con le dovute accortezze, a quella scelta illuminata che va nella direzione di tutelare il diritto delle famiglie e degli alunni ad un “ricordo” che resti impresso nel tempo e che sia riconducibile agli anni trascorsi all’interno delle scuole italiane.
Uso di telecamere e macchine fotografiche da parte dei genitori
Con la chiusura delle scuole, il Garante, annualmente, è costretto a rispondere a una molteplicità di quesiti relativi all’uso di telecamere e macchine fotografiche da parte dei genitori in occasione di recite scolastiche o foto ricordo della classe dei propri figli. Il “Garante per la protezione dei dati personali” ribadisce quanto già più volte precisato: le riprese video e le fotografie raccolte dai genitori, durante recite e saggi scolastici, non violano la privacy.
L’uso di videocamere o macchine fotografiche per documentare eventi scolastici non ha niente a che fare con le norme sulla privacy
È opportuno ricordare a presidi e agli operatori scolastici – sottolinea in quella storica decisione di sedici anni fa il “Garante per la protezione dei dati personali” – che l’uso di videocamere o macchine fotografiche per documentare eventi scolastici e conservare ricordi dei propri figli non ha ovviamente niente a che fare con le norme sulla privacy. Si tratta, infatti, di immagini non destinate a diffusione, ma raccolte per fini personali e destinate ad un ambito familiare o amicale: il loro uso è quindi del tutto legittimo.
I genitori possono filmare e fotografare i figli nelle recite scolastiche. Non è una questione di privacy. Infondati i divieti
Già in una precedente nota, era il 17 dicembre 2003 (vent’anni fa, dunque), il Garante aveva ribadito che “Le riprese video e le fotografie raccolte dai genitori, durante recite e saggi scolastici, non violano la privacy”. Nello specifico aveva sottolineato che “In vista delle prossime festività natalizie e dello svolgersi nelle scuole di recite e saggi, l’Autorità Garante per la protezione dei dati personali (Stefano Rodotà, Giuseppe Santaniello, Gaetano Rasi, Mauro Paissan) ritiene doveroso ricordare a presidi ed operatori scolastici che l’uso di videocamere o macchine fotografiche per documentare eventi scolastici e conservare ricordi dei propri figli non ha ovviamente niente a che fare con le norme sulla privacy”. Specificando, già allora, che “si tratta, infatti, di immagini non destinate a diffusione, ma raccolte per fini personali e destinate ad un ambito familiare o amicale: il loro uso è quindi del tutto legittimo. L’intervento del Garante si è reso necessario perché già diverse sono le segnalazioni giunte in questi giorni agli uffici dell’Autorità per un chiarimento su questo aspetto, considerato che in alcune scuole viene vietato a genitori e familiari di fare riprese e foto dei propri bambini”. È stato fondamentale, allora, e lo rimane ancora oggi, a distanza di venti anni, che tutti i media diano ampia diffusione al chiarimento, affinché si evitino eccessi ed ingiustificati richiami al rispetto delle norme sulla privacy.
“La scuola a prova di privacy – Vademecum ed. 2023” e l’attenzione ai social
Il Garante con “La scuola a prova di privacy – Vademecum ed. 2023” recentemente pubblicato torna sull’argomento e, nell’apposita sezione, a pagine 23, denominata “Immagini di recite e gite scolastiche. Mondo connesso e nuove tecnologie” che “non violano la privacy le riprese video e le fotografie raccolte dai genitori durante le recite, le gite e i saggi scolastici. Le immagini, in questi casi, sono raccolte per fini personali e destinate a un ambito familiare o amicale e non alla diffusione. Va però prestata particolare attenzione alla eventuale pubblicazione delle medesime immagini su Internet e sui social network. In tali casi la diffusione di immagini dei minori richiede, di regola, il consenso informato degli esercenti la responsabilità genitoriale e delle altre persone presenti nelle fotografie e nei video”.