La pedagogia deve tornare a scuola. Lettera

inviata da Luca Ferrari – Abbiamo un immenso bisogno di pedagogia, di un agire attento ai bisogni e alle situazioni. Oggi più che mai.
Il periodo che – da un po’ di tempo – stiamo vivendo ha messo in evidenza le latenze pedagogiche presenti nella nostra scuola, nei nostri sistemi educativi. Sono emerse, come spietati mostri dal terreno, tutte le
diseguaglianze, le distanze, i vuoti che tra noi albergano.
Adesso che si avvicina “la fine” dell’anno scolastico, ci ritroviamo lì, come pietrificati in balia dei mitizzati e inamovibili numeri valutativi che, soprattutto in questa situazione, palesano la loro forma di rigurgiti
burocratici; mettono in luce le latenze educative che da anni soffocano e minano la trama della nostra scuola e della società stessa.
Ritrovarci è ciò che più desideriamo. Ri-trovarci, e nel mentre ri-pensare alla nostra scuola, al nostro agire quotidiano, alle nostre motivazioni.
Dovremmo guardarci, lontani nel tempo e nello spazio, per riprogettare la struttura stessa dell’istituzione scolastica, magari provando a immaginarla diversa. Estesa, diffusa, allargata al territorio.
Una scuola che torna alla vita. E una vita che torna a scuola.