La pandemia, la didattica in presenza (DiP) degli alunni con disabilità: modello circolare di attivazione

L’UNESCO, parallelamente al radicarsi, nelle famiglie e nella società, delle molteplici preoccupazioni di questi mesi relative, nel complesso, alle ricadute negative che avranno i nostri alunni sulla loro formazione e sulla socialità, ritiene urgente mettere in atto strategie e misure per mitigare della chiusura delle scuole sugli studenti con disabilità.
La pandemia COVID-19 sta avendo un impatto asimmetrico, talvolta disastroso, sugli studenti con disabilità che stavano già sperimentando uno svantaggio sociale ed educativo. Secondo GLAD, circa la metà dei 65 milioni stimati di bambini in età scolare primaria e secondaria inferiore con disabilità nei paesi in via di sviluppo erano già fuori dalla scuola prima del COVID-19.
Gli alunni con disabilità
Gli alunni con disabilità sono costretti ad “affrontare una mancanza di informazioni accessibili sulla salute pubblica, barriere significative nell’attuazione di misure igieniche di base e strutture sanitarie inaccessibili”, ha dichiarato il Segretario generale delle Nazioni Unite, António Guterres. Gli studenti con disabilità sono anche coloro che con certezza avranno le maggiori difficoltà a beneficiare di soluzioni di apprendimento a distanza.
La chiusura delle scuole
Con la chiusura delle scuole per via del dilagare del COVID e della necessità di mettere in atto misure per arginare la pandemia, molti Paesi, tra questi, egregiamente e con una grande professionalità e voglia di modificare le proprie stereotipie educative degli insegnanti, anche l’Italia, si sono rivolti all’istruzione online per garantire la continuità dell’apprendimento. Però, l’attenzione sull’apprendimento online dice che molti studenti con disabilità vengono (o sono stati) lasciati certamente indietro. Questo è maggiormente vero per le ragazze con disabilità che sono tra le più emarginate a causa delle norme sociali e di genere e dei pregiudizi sia sulla disabilità che sul genere.
Cosa garantire, dunque?
Garantire che tutti gli studenti con disabilità continuino a ricevere un’istruzione di qualità chiede azioni urgentissime che tengano conto delle loro esigenze specifiche per piani di apprendimento accessibili, adattati e personalizzati. Approcci misti che combinano soluzioni tecnologiche e non tecnologiche, sottotitoli e opzioni di lingua dei segni e comprendendo classi di recupero integrative in grado di supportare meglio coloro che sono stati esclusi dall’apprendimento domiciliare e garantire che i bisogni sociali ed emotivi siano soddisfatti in pieno, urgentemente e senza tentennamenti.
La dichiarazione generale rilasciata dai membri GLAD
La Dichiarazione generale concessa dai membri GLAD, di cui l’UNESCO è membro, consegna ai docenti, ai politici ma anche alle famiglie cinque principi chiave e chiede una maggiore mobilitazione dei ministeri dell’istruzione e, in particolare, di ciascun istituto, per garantire che il diritto all’istruzione degli studenti con disabilità. Tali principi prevedono e definiscono considerazioni per includere tutti i bisogni degli studenti nelle risposte COVID-19 e riconoscere la disuguaglianza esistente nell’accesso per le persone con disabilità. Chiedono inoltre un sostegno più forte alle famiglie, agli educatori e agli sviluppatori di programmi di studio. E talvolta, non basta una normativa assai efficace come quella italiana, serve proporre azioni, impegnarsi, crederci davvero, spingere alla creatività, scommettere sull’inclusione ancor più di quanto se ne parla e dei tantissimi documenti che si scrivono. Al suo apice, la pandemia COVID-19 ha interrotto, e in alcuni punti interrotto, l’istruzione di 1,5 miliardi di studenti in tutto il mondo. L’UNESCO, attraverso la sua Global Education Coalition, invita la comunità internazionale a garantire continuità di apprendimento, inclusione ed equità per tutti gli studenti.
GLAD
I membri della rete Global Action on Disability (GLAD) sono stakeholder internazionali (donatori e agenzie bilaterali e multilaterali, settore privato, fondazioni e altri) che contribuiscono con risorse per migliorare l’inclusione delle persone con disabilità nello sviluppo internazionale e nell’azione umanitaria. Le risorse sono principalmente finanziarie, ma possono anche includere competenze tecniche, fornite a livello internazionale, direttamente o tramite una partnership, per supportare l’inclusione della disabilità nei paesi in via di sviluppo.
Dichiarazione generale del gruppo di lavoro GLAD sull’istruzione inclusiva
Il gruppo di lavoro sull’istruzione inclusiva della rete GLAD – riferisce Glad Network – mette in guardia contro la crescente disuguaglianza nell’istruzione a causa della pandemia COVID19 che colpisce soprattutto le persone con disabilità. L’intersezionalità con la povertà, il genere, l’etnia o altre identità può portare a molteplici forme di discriminazione ed esclusione. Raccomandiamo che sia affrontata l’urgente necessità di sostenere gli studenti con disabilità a tutti i livelli di istruzione, dall’istruzione della prima infanzia ai livelli terziari, e che siano prese in considerazione le azioni immediate, a medio e lungo termine.
I 5 principi per supportare gli sforzi
Questi i 5 principi seguenti per supportare gli sforzi:
Cogliere l’opportunità di includere tutti gli studenti, compresi gli studenti con disabilità
Cogliere l’opportunità di includere tutti gli studenti, compresi gli studenti con disabilità, nelle risposte alle crisi COVID19 attraverso investimenti nell’istruzione. Incoraggiare l’uso dei principi dell’Universal Design for Learning nei programmi educativi e fornire sistemazioni ragionevoli e supporto individuale agli studenti con disabilità.
Affrontare il numero crescente di bambini che non frequentano: le persone con disabilità
Affrontare il numero crescente di bambini che non frequentano la scuola e riconoscere che le persone con disabilità, spesso ragazze, nei paesi in via di sviluppo avevano maggiori probabilità di non frequentare la scuola prima della crisi del COVID19. La pianificazione per la fornitura di un accesso equo all’istruzione e all’apprendimento per tutte le persone con disabilità deve essere una parte fondamentale della strategia di riapertura delle scuole.
Supportare i leader nei diversi livelli dei sistemi educativi
Supportare i leader nei diversi livelli dei sistemi educativi, dai ministeri dell’istruzione ai dirigenti scolastici per facilitare la collaborazione con i ministeri in linea (come i ministeri responsabili delle finanze, della protezione sociale, della salute, della raccolta dei dati, dei trasporti, dell’acqua e dei servizi igienico-sanitari, infrastrutture ecc.).
Supportare gli educatori e gli sviluppatori di programmi di studio
Supportare gli educatori per implementare una pedagogia inclusiva e utilizzare una varietà di materiali didattici accessibili virtuali o trasmessi e stampati sensibili al genere per l’apprendimento a distanza e l’insegnamento a contatto per supportare tutti gli studenti a imparare ora e quando le scuole riapriranno utilizzando varie forme di comunicazione per supportare tutti studenti, compresi gli studenti con disabilità, ad esempio con il supporto di didascalie, caratteri più grandi, braille, linguaggio dei segni, ecc.
Supportare le famiglie e gli studenti con esigenze di apprendimento diverse
Supportare le famiglie e gli studenti con esigenze di apprendimento diverse attraverso il supporto individuale e i check-in durante l’apprendimento a distanza e utilizzare il personale delle risorse disponibili (il potenziamento, ad esempio), specialisti, volontari o membri della comunità con le competenze per supportare gli studenti con disabilità con particolare sensibilità ai traumi e agli effetti del COVID19, conclude Glad Network.
L’Italia e la normativa vigente in tempo di Covid a sostegno degli alunni con disabilità
Non considerando la già corposa e utilissima normativa emanata a puntellamento dell’anno scolastico 2019-2020, in questo anno scolastico, il 2020-2021, il governo e il ministero hanno fatto di tutto per ricordarsi, finalmente e compiutamente, dell’importanza dell’inclusività.
Solo a titolo esemplificativo, ricordiamo:
il Decreto-legge n. 1 del 5 gennaio 2021, l’articolo 4, comma 2 del Decreto-legge n. 1 del 5 gennaio 2021 prevede che “per le istituzioni scolastiche (…) resta fermo altresì, (…) quanto previsto dallo stesso decreto in ordine alla possibilità di svolgere attività in presenza qualora sia necessario l’uso di laboratori o per mantenere una relazione educativa che realizzi l’effettiva inclusione scolastica degli alunni con disabilità e con bisogni educativi speciali”;
la nota 1990 del 5 novembre del 2020 del Ministero dell’Istruzione prevede che “andrà garantita l’effettiva inclusione scolastica, in special modo per gli alunni con disabilità”;
il DPCM del 3 dicembre 2020, all’articolo 1, comma s, prevede che “in ragione di mantenere una relazione educativa che realizzi l’effettiva inclusione scolastica degli alunni con disabilità e con bisogni educativi speciali, secondo quanto previsto dal decreto del Ministro dell’istruzione n. 89 del 7 agosto 2020, e dall’ordinanza del Ministro dell’istruzione n. 134 del 9 ottobre 2020, garantendo comunque il collegamento on-line con gli alunni della classe che sono in didattica digitale integrata”.
La circolare di attivazione del servizio di “Didattica in Presenza”
Alcune scuole hanno predisposto preziosi strumenti normativi, necessari per vincere la scommessa culturale e inclusiva che vede protagonisti i tanti alunni con disabilità. Utilissima la circolare predisposta dall’ICS Renato Guttuso di Carini predisposta dall’attivissimo dirigente scolastico prof. arch. Valeria La Paglia, preside molto attento ai temi dell’inclusione scolastica. Circolare che motiva, giuridicamente, pedagogicamente e psicologicamente, la scelta della DiP (Didattica in Presenza) per gli alunni con disabilità.