La mia esperienza con i banchi singoli, moderni ed ergonomici. Parla l’ex sottosegretario Giuliano

L’ex sottosegretario all’Istruzione, Salvatore Giuliano, uno dei pionieri della digitalizzazione nella scuola, ha parlato in merito alla riapertura delle scuole e in particolare con i banchi singoli che dovrebbero debuttare a settembre per permettere il distanziamento sociale.
Il dirigente scolastico dell’Iis di Brindisi, in un colloquio con l’ANSA, rivela che 8 anni aveva ne avevano ordinati 4 banchi singoli per testarli. Oggi, invece, nella sua scuola ce ne sono centinaia e il modo di fare didattica è totalmente cambiato.
I banchi singoli ‘anti-covid’ sono quelli su cui si siederanno gli studenti a partire dal nuovo anno scolastico e che saranno acquistati dal commissario Domenico Arcuri sulla base delle necessità emerse dai tavoli regionali.
I banchi sono composti da un unico corpo con una sedia, i braccioli, un piano di appoggio, uno spazio microforato sotto la seduta per lo zaino e sei rotelle per essere facilmente spostati.
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Sono disponibili in tanti colori, dal verde al rosso al prugna al blu al giallo. Il tavolino incorporato permette l’utilizzo del piano d’appoggio in diverse posizioni, adatto sia a destrorsi che mancini.
“Sono sedute mobili – spiega il dirigente – e sono realizzati per poter usufruire di computer o tablet, ma anche di sussidi tradizionali. La cosa importante è che questi banchi consentono di intervenire sulla metodologia didattica: non sono solo salvaspazio ma il fatto di poterli facilmente spostare adattandoli alle esigenze dell’insegnamento fa scomparire l’idea della classe tradizionale”.
Non c’è più la rigida impostazione della cattedra e di fronte 25 alunni “con questo banchi singoli è possibile infatti cambiare il layout dell’aula in pochissimo tempo”, assicura Giuliano.
Secondo Giuliano “quel tipo di banco è un punto di partenza per chi non ha ancora innovato e di arrivo se già ha è stata fatta una riflessione per ridisegnare le dinamiche della classe. In otto anni non abbiamo mai avuto un banco rotto”.