Storie dalla scuola in ospedale: “La malattia è una parentesi, l’istruzione è per sempre”. Una docente racconta: “Non esistono solo i voti”
Mentre oltre mezzo milione di studenti hanno affrontato gli esami di terza media, molti ragazzi hanno vissuto questo importante rito di passaggio lontano dalle loro classi, tra le corsie di un ospedale.
La scuola in ospedale rappresenta un’ancora di normalità per questi giovani pazienti, offrendo loro un’opportunità per continuare a crescere e imparare, nonostante le sfide della malattia.
Luigia Della Femina, insegnante all’Istituto Comprensivo Virgilio di Roma e coordinatrice della scuola in ospedale al Bambino Gesù, condivide a Fanpage la sua esperienza trentennale in questo contesto unico. “La scuola non è fatta solo di voti”, afferma Della Femina, “ma promuove il benessere emotivo dei bambini e allena le loro competenze. Cerchiamo di prenderci cura di tutti i loro bisogni, alimentando la loro motivazione e aiutandoli a fronteggiare le difficoltà”.
Un luogo di apprendimento e di vita
La scuola in ospedale non è solo un luogo di apprendimento, ma anche un luogo di vita, dove i bambini creano ricordi indelebili. Gli insegnanti si impegnano a creare un ambiente sereno e accogliente, preparando i ragazzi agli esami con simulazioni e supporto personalizzato. “I ragazzi sono sempre molto emozionati e consapevoli di ciò che fanno“, racconta Della Femina, “ma si legge nei loro occhi la sofferenza di chi, oltre alle prove d’esame, deve affrontare quotidianamente esami clinici”.
Un ponte verso il futuro
La scuola in ospedale rappresenta un ponte verso il futuro per questi giovani pazienti, aiutandoli a mantenere un legame con la loro vita al di fuori dell’ospedale. “La malattia rappresenta un momento, mentre l’istruzione è importante per il resto della loro vita”, sottolinea Della Femina. Gli insegnanti lavorano a stretto contatto con le scuole di appartenenza dei ragazzi, condividendo valutazioni e mantenendo un dialogo costante per garantire un ritorno sereno alle loro classi.
Le tesine: un riflesso dell’esperienza personale
Le tesine degli esami di terza media sono spesso un riflesso dell’esperienza personale dei ragazzi. “Quest’anno un ragazzino in attesa di un trapianto di cuore ha scelto di portare come tema i diritti umani, partendo dal diritto all’acqua, perché lui non può bere“, racconta Della Femina. Altri ragazzi hanno scelto temi come il Titanic, l’amore, il lusso o la loro terra d’origine, dimostrando una profonda connessione tra il loro percorso di vita e l’apprendimento scolastico.
Un legame speciale tra insegnanti e alunni
La scuola in ospedale crea un legame speciale tra insegnanti e alunni. “L’insegnante in ospedale non è solo un maestro, ma un elemento che consente ai ragazzi di ritrovare la normalità e la continuità con la loro vita al di fuori“, spiega Della Femina. Gli adulti diventano amici e mentori, accompagnando i ragazzi nel loro percorso di malattia e aiutandoli a scoprire i loro punti di forza e le loro passioni.