La madre del “ragazzo dai pantaloni rosa”: “Il problema non è l’asterisco. Urgente investire in educazione all’empatia”

“Il problema non è l’asterisco nella lingua italiana. Il problema è un ragazzo di 21 anni che sceglie di morire per sfuggire alla crudeltà di analfabeti funzionali, legittimati a parlare da quel senso d’impunita, rinforzato da una subcultura stereotipata che si nutre prevalentemente di paure verso chi viene considerato diverso”.
A dirlo sui social è Teresa Manes, la madre del “ragazzo dai pantaloni rosa”, Andrea Spezzacatena, morto suicida a 15 anni vittima di bullismo.
Manes si riferisce alla recente circolare ministeriale che vieta l’utilizzo di asterischi e schwa e al tiktoker di 21 anni che si è tolto la vita. La procura sul caso indaga per istigazione al suicidio
“Resta l’urgenza -sottolinea Manes – d’investire in educazione all’ empatia e in quella affettiva/sentimentale“.
“La libertà di pensiero incontra il limite nel rispetto del diritto dell’altro ad essere chi vuole, senza dover vivere per questo nell’ombra” conclude.