La macchina da scrivere torna in classe, a Gaeta in una scuola un progetto innovativo che guarda al passato: i benefici cognitivi e didattici dell’approccio analogico

L’istituto comprensivo Principe Amedeo di Gaeta ha introdotto un insolito strumento didattico nelle sue aule: la macchina da scrivere Olivetti. Grazie all’iniziativa “Metti la Olivetti sul banco”, quattordici studenti della scuola secondaria di primo grado stanno riscoprendo questo strumento analogico, ormai sconosciuto alla maggior parte dei giovani della generazione digitale.
Il progetto, ideato dal giornalista e collezionista Enrico Sbandi in collaborazione con la dirigente scolastica Rosaria Perillo, è iniziato il 12 febbraio e si concluderà ad aprile, per un totale di venti ore di attività. “Per i giovani la macchina per scrivere è come un tapis roulant della mente”, afferma Sbandi in un’intervista al Corriere della Sera, sottolineando come questa esperienza stia dimostrando la possibilità di raggiungere “un corretto equilibrio fra contenuti analogici e digitali” nell’educazione dei ragazzi. “Le macchine per scrivere stanno funzionando molto bene nello stimolare creatività e intelligenza emotiva dei ragazzi, che oltretutto si divertono ad adoperarle”, commenta Manuela Garau, docente di lettere e pedagogista, curatrice del corso.
Benefici cognitivi e didattici dell’approccio analogico
L’obiettivo principale dell’iniziativa è stimolare la creatività e potenziare l’apprendimento, contrastando al contempo l’abuso di smartphone e dispositivi digitali. La dattilografia tradizionale presenta vantaggi significativi rispetto alla digitazione su tastiere elettroniche: fissa nella memoria i contenuti digitati, aumenta la concentrazione poiché non consente il copia-incolla, e richiede un maggiore sforzo fisico delle dita. L’impossibilità di correggere automaticamente gli errori, inoltre, impone agli studenti una maggiore attenzione durante la scrittura.
Risultati promettenti e prospettive future
I primi riscontri del progetto mostrano risultati incoraggianti: gli studenti hanno acquisito maggiore indipendenza nella scrittura, superato timidezze, migliorato la motivazione nello svolgimento dei compiti e sviluppato una più profonda consapevolezza espressiva. Si registrano progressi anche nell’utilizzo del vocabolario, nella comprensione del testo e nell’ortografia, spesso trascurata con l’uso dei correttori automatici dei computer. Al termine del corso, i risultati saranno valutati con l’intento di estendere l’iniziativa ad altri istituti scolastici, proponendo un modello educativo che integra sapientemente tradizione e innovazione.