La liquidazione del TFS dopo la pensione con quota 100 ha tempistiche variabili
La pensione quota 100 può portare ritardi anche molto lunghi sulla liquidazione del TFS per i dipendenti del pubblico impiego.
Per i dipendenti del pubblico impiego ricevere la buonuscita richiede tempi abbastanza lunghi. Si pensi solo che per interruzione involontaria del rapporto di lavoro (accesso alla pensione di vecchiaia, collocamento a riposo d’ufficio e scadenza contratto a termine) si devono attendere almeno 12 mesi a cui aggiungere i 90 giorni necessari all’INPS per la gestione della pratica.
Per dimissioni volontarie, anche per accedere alla pensione anticipata, l’attesa è di almeno 27 mesi. Un caso a parte è rappresentato da coloro che accedono alla pensione con quota 100, 102 o con la pensione in cumulo, per i quali i tempi di attesa potrebbero essere anche più lunghi. Rispondiamo in tal senso, ad una nostra lettrice che ci scrive:
TFS per il docente che è andato in pensione dal 1 settembre 2021, con quota 100. E’ possibile che i propri soldi non siano dati al momento della fine attività? E poi è anche assurdo scoprire che altre colleghe uscite con quota 100, nel 2020 la riceveranno al secondo anno dopo il fine-rapporto? Perchè 2 trattamenti diversi? E’ davvero così?
TFS dopo quota 100, varia in base ai requisiti
Per chi accede alla pensione con la quota 100 (ma anche con la quota 102) i tempi di attesa sono variabili e dipendente dall’età e dai contributi posseduti al momento dell’accesso alla pensione.
Il decreto 4/2019 che la quota 100 l’ha introdotta, infatti, all’articolo 23, comma 1, prevede che “il personale degli enti pubblici di ricerca, cui è liquidata la “pensione quota 100”, conseguono il diritto alla decorrenza dell’’indennità di fine servizio comunque denominata al momento in cui tale diritto sarebbe maturato a seguito del raggiungimento dei requisiti di accesso al sistema pensionistico ai sensi dell’articolo 24 del decreto-legge 6 dicembre 2011, n. 201, convertito, con modificazioni, dalla legge 22 dicembre 2011, n. 214, tenuto conto degli adeguamenti di cui al comma 12 del medesimo articolo.”. Ovvero alle stesse condizioni previste per chi va in pensione di vecchiaia o pensione anticipata.
Questo significa che chi sceglie la quota 100 come misura di pensionamento prenderà il proprio TFS nella più conveniente delle due ipotesi:
- dopo 15 mesi dal raggiungimento dei 67 anni necessari alla pensione di vecchiaia;
- dopo 27 mesi dopo che è intercorso il periodo di tempo che lo separa dal raggiungimento dei contributi necessari alla pensione anticipata (42 anni e 10 mesi per gli uomini, 1 anno in meno per le donne).
A conti fatti, quindi, due persone che accedono alla quota 100 possono attendere periodi diversi per la liquidazione del TFS: chi accede al pensionamento quota 100 con 42 anni di contributi deve attendere, ad esempio, 10 mesi per raggiungere i requisiti contributivi e 27 mesi per la liquidazione. Ma chi accedere a 66 anni dovrà attendere solo poco più di 2 anni. E, ancora, per esempio, chi accede a 62 anni con 38 anni di contributi deve attendere almeno 6 anni.
Di fatto l’attesa per la liquidazione del TFS dopo la quota 100 ha tempi soggettivi e non è prevista un’attesa uguale per tutti. Non si tratta di due trattamenti diversi ma di requisiti diversi al momento dell’accesso alla pensione.
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