La “fame di soldi” dei bambini: quando i social distorcono i sogni. La denuncia della social media strategist Serena Mazzini

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Cresce la preoccupazione dei genitori per l’influenza negativa di alcuni contenuti social sui figli, sempre più attratti dal modello di “vita da influencer”, tra lusso sfrenato e facili guadagni. Molte le testimonianze di mamme e papà che si dicono spaventati da questa distorsione della realtà, che rischia di minare i valori e le aspirazioni dei più piccoli.

La denuncia arriva dalla social media strategist Serena Mazzini, che sul suo profilo Instagram ha raccolto le testimonianze di diversi genitori alle prese con un fenomeno preoccupante: la “fame di soldi” dei propri figli, anche molto piccoli, influenzati dai contenuti veicolati sui social.

Bambini di 5 o 6 anni che sognano di diventare influencer per essere “ricchi” e poter comprare tutto ciò che desiderano, adolescenti che misurano il successo in base al conto in banca e al possesso di oggetti costosi: sono solo alcune delle situazioni descritte dai genitori, che si dicono preoccupati per questa distorsione della realtà.

I soldi non piovono dal cielo“, “la vita non è come quella che vedi sui social“: sono le frasi che molte mamme e papà si ritrovano a ripetere ai propri figli, nel tentativo di contrastare la narrazione patinata e irrealistica proposta da alcuni influencer.

Una lotta impari, a detta di molti, che mette a dura prova anche i genitori più attenti all’uso consapevole dei social. La soluzione? Secondo Serena Mazzini, è importante aprire un dialogo con i propri figli, aiutandoli a sviluppare un senso critico nei confronti dei contenuti online e a costruire una scala di valori solida, che vada oltre il successo materiale.

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