La docente contro Gratteri: “Ha torto, ho l’utilitaria e per i miei studenti sono ‘cool'”

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Le parole del procuratore di Napoli, Nicola Gratteri, sull’immagine degli insegnanti agli occhi degli studenti ha scatenato dibattiti e riflessioni.

La visione di un insegnante come una figura “sfigata” per via dell’utilizzo di un’auto modesta è stata messa in discussione da una docente torinese in una lettera aperta a Gratteri, pubblicata da La Stampa.

La professoressa, che guida una Fiat Stilo, spiega come la sua scelta di non possedere un SUV sia dettata da valori personali, non da necessità. Si muove principalmente con i mezzi pubblici per motivazioni ecologiche, dimostrando che la felicità e il successo professionale non sono definiti dai beni materiali.

Riconosce che molti giovani, influenzati dalla società, tendono a misurare il successo in termini materiali. Tuttavia, evidenzia come questa non sia una colpa degli studenti, ma piuttosto un riflesso della cultura prevalente che associa felicità e successo al possesso di beni. La docente sottolinea il ruolo fondamentale della scuola nel contrastare questa narrazione, incoraggiando gli studenti a valutare diversamente il significato del successo.

Contrariamente all’opinione espressa da Gratteri, la professoressa si dichiara fortunata nel suo ruolo. La sua scelta professionale è stata guidata dalla passione, non dalla ricerca di uno stipendio elevato. Questo punto di vista è condiviso da molti suoi ex allievi, incluso sua figlia, evidenziando il rispetto e l’ammirazione che gli studenti hanno per i loro insegnanti.

La lettera prosegue descrivendo come l’educazione, in particolare nei campi della letteratura e della filosofia, aiuti gli studenti a maturare e a vedere il mondo da prospettive diverse. La docente osserva un cambiamento positivo negli studenti più grandi, che iniziano a comprendere che esistono valori al di là del possesso materiale e del successo monetario.

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