La dispersione scolastica e le nuove scelte organizzative. Lettera

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Inviata da Alessia Rivelli – La dispersione scolastica in Italia è un problema molto serio, secondo il citato rapporto del MIUR nell’anno scolastico 2018- 2019 e nel passaggio successivo hanno abbandonato la scuola in media 9.445 alunni, pari allo 0,56%del totale nazionale , mentre altri 6.322 pari al 37% hanno lasciato nel passaggio tra cicli scolastici di primo e secondo grado.

I risultati delle prove INVALSI dell’anno 2020-2021 possono essere letti come indicatori della portata del fenomeno dispersione. Una situazione seria che affligge non solo il mondo della scuola, ma l’intera società italiana.

Un problema sociale che aggrava le disuguaglianze già esistenti, un ragazzo o ragazza che abbandona la scuola è un fallimento educativo e segnala sicuramente che qualcosa non ha funzionato. In una realtà scolastica caratterizzata sempre più da bisogni eterogenei e da una efficace individualizzazione di percorsi educativi e didattici, si rende sempre più necessario adeguare
metodologie didattiche contro la dispersione scolastica integrando e stimolando esperienze informali di apprendimento che andranno a favorire lo sviluppo di competenze soft, orientate alla carriera e alla promozione di una cultura che permette alla scuola di agire come una comunità scolastica allargata attraverso un approccio multi-dimensionale e multi-attoriale.

Dati statistici che non vanno sottovalutati, ma che devono confluire in un processo maturo e funzionale di nuove scelte organizzative, pianificando azioni di prevenzione per un cambiamento efficace nella comunità scolastica.

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