La difficile convivenza tra sport e istruzione. La storia di Manila Esposito: “Faccio tre ore di lezione al giorno, ma non amo molto la scuola”

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Manila Esposito, 17 anni, è una delle giovani ginnaste più promettenti del panorama italiano. Con 4 medaglie d’oro agli Europei di ginnastica artistica, Manila ha già raggiunto risultati straordinari, ma la sua storia è anche quella di una ragazza che ha scelto di seguire la sua passione, anche quando sembrava impossibile.

La scelta di non fare danza

Manila ricorda la sua unica lezione di ballo con la spensieratezza di chi ancora deve raggiungere la maggiore età e la maturità di chi da due anni vive a oltre 500 chilometri da mamma e papà. “Sono entrata nella sala dove c’era l’insegnante di danza e mi sono seduta a terra: stavo immobile, rigida e mi rifiutavo di fare lezione… ero piccolissima, ma avevo già le idee chiare e quello che vedevo non mi piaceva“, racconta Manila al Corriere della Sera. La sua mamma ha trovato subito un’alternativa, la ginnastica, e Manila non ha più lasciato la palestra.

La passione per la ginnastica

Manila ha iniziato a praticare la ginnastica a 5 anni e non ha mai smesso. “Andavo a scuola e il pomeriggio mi dedicavo a trave e parallele. Con il passaggio all’agonistica, a 7-8 anni, è arrivato il doppio allenamento: 8.30-13 e 14-16 lunedì, martedì, giovedì, venerdì. Mercoledì e sabato solo la mattina. Per una come me che non riusciva a stare ferma era perfetto”, racconta Manila.

La scuola e la carriera di ginnasta

Manila frequenta il Liceo delle scienze Umane, indirizzo Economico-Sociale, e è in quarta. “Faccio tre ore di lezione al giorno, ogni anno ho un esame di idoneità per passare al successivo. Non amo molto la scuola”, ammette Manila. Tuttavia, la sua carriera di ginnasta non le lascia molto tempo per pensare alla scuola. Manila vive in Accademia a Brescia e si allena ogni giorno.

I riferimenti e le ispirazioni

Manila si ispira a ginnaste come Simone Biles e Rebeca Andrade. “L’americana Simone Biles e la brasiliana Rebeca Andrade sono dei riferimenti. Anche se la Biles è di un altro mondo, irraggiungibile: ai Mondiali di Anversa lo scorso anno ha portato un salto che di solito eseguono solo gli uomini, vederlo fare da lei è stato incredibile”, racconta Manila con gli occhi spalancati.

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